Cavalieri dell'Ordine al Merito

Anna, Martina, Rachele e Carolina: quattro venete insignite con la più alta onorificenza della Repubblica

Si sono distinte nel sociale e hanno dato lustro alla regione grazie al coraggio dimostrato in occasione di alcuni avvenimenti...

Anna, Martina, Rachele e Carolina: quattro venete insignite con la più alta onorificenza della Repubblica
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C'è l'imprenditrice che impiega donne provenienti da categorie socialmente svantaggiate, chi con coraggio ha superato la paura, per salvare una vita, chi ha trasformato il proprio dolore in motore capace di dare speranza... sono le storie dietro i nomi, i volti che si sono guadagnati, dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la più alta onorificenza della Repubblica.

Anna, Martina, Rachele e Carolina: quattro venete insignite con la più alta onorificenza della Repubblica

Quando si parla di onorificenze non si può correre il rischio di parlare solo di nomi, dando spazio soltanto ai volti, agli sguardi, ai sorrisi oppure ai pianti. Ma occorre dare rilievo alle storie, agli eventi, agli episodi, alle imprese. E all'orgoglio. Quello di una popolazione, quella italiana, che da sempre è capace di gettare il cuore oltre l'ostacolo.

Sì, perché dietro la consegna della più alta onorificenza della Repubblica Italiana, conferita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ieri, lunedì 29 novembre 2021, a cittadini che si sono distinti per senso civico e solidarietà, per il superamento delle barriere, ma anche per la tutela della salute, per la cooperazione internazionale, per atti di eroismo, inclusione, diritti dell'infanzia, imprenditoria etica, legalità e coesione sociale, c'è tanto coraggio. E questa volta, anche tanto Veneto.

Sono quattro, infatti, le donne venete che si sono guadagnate questo importantissimo riconoscimento. A vario titolo. Si tratta di Anna Fiscale, veronese di 32 anni, Martina Pigliapoco, militare dell'Arma in servizio a San Vito di Cadore, Rachele Spolaor, 25enne di Mestre e Carolina Benetti, 84enne di San Giovanni Lupatoto.

Rachele Spolaor

Venticinquenne, di Mestre, Rachele è simbolo di quei giovani veneti che sanno assumersi le proprie responsabilità e mettere in gioco anche la propria vita in un nobile gesto di altruismo e solidarietà che ha salvato una persona.

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La giovane - riportando anche una frattura - alla stazione di Mestre Ospedale non ha esitato a soccorrere un malcapitato sui binari mentre stava sopraggiungendo un treno. Di fronte alla difficoltà del prossimo non ha girato la testa dall’altra parte o lasciato che ci pensassero altri, magari più giustificati di lei a intervenire. Ha compiuto un gesto bellissimo, dimostrando grande senso civico.

Martina Pigliapoco

Militare dei Carabinieri in servizio a San Vito di Cadore (BL), lo scorso 5 ottobre, al ponte di Perarolo, è riuscita a far desistere una donna dall’intenzione di togliersi la vita dopo una delicata trattativa, durata quasi quattro ore.

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Lei, donna dell’Arma, con il suo gesto ha dimostrato come la professionalità unita alle straordinarie doti umane siano la cifra che contraddistingue l'impegno delle Forze dell’Ordine.

Anna Fiscale e Carolina Benetti

Anna Fiscale, veronese, 32 anni, è imprenditrice e presidente della cooperativa sociale Quid Onlus di Avesa, che impiega circa 100 lavoratori di molte nazionalità, per l’80% donne provenienti da categorie socialmente svantaggiate. Anna è l’esempio dell’imprenditoria veneta più vera e più bella, e ci dimostra, in maniera limpida, come i valori più profondi e radicati nella nostra terra sono quelli che uniscono il lavoro alla solidarietà, unico connubio in grado di garantire alle comunità il vero benessere.

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Carolina Benetti, 84 anni, di S. Giovanni Lupatoto (VR). Madre di due figli, il secondogenito nato con disabilità a causa di una sofferenza neonatale, perde nel 1983 il primogenito in un incidente stradale. Ha fondato col marito la “Amici del Tesoro” Onlus dedicandosi al tema del “dopo di noi”. Nel 2016, dopo la morte del marito, Carolina usando i propri risparmi riesce a donare all'associazione una villetta a San Giovanni Lupatoto, la "Casa di Carlo", per i giovani con disabilità. Anche in una terra dove la solidarietà è di casa, non è da tutti saper trasformare le esperienze più tristi della vita in occasioni di crescita e progresso a beneficio di tutta la collettività e delle fragilità in particolare.

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