I candidati

Elezioni regionali Veneto 2020, Zaia superfavorito: la situazione a poco più di due mesi dal voto

Centrodestra unito sul suo uomo di punta, che vola nei sondaggi di popolarità. Centrosinistra frammentato, con la civica "Il Veneto che vogliamo" a caccia dell'impresa

Elezioni regionali Veneto 2020, Zaia superfavorito: la situazione a poco più di due mesi dal voto
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A poco più di due mesi dal voto le candidature sono abbastanza delineate. Con un unico grande favorito.

Pronostico quasi scontato

"Ti piace vincere facile?". Parafrasando il tormentone di un noto spot, si può avere da subito un'istantanea di ciò che ci attende, da qui in avanti, in vista del voto alle elezioni regionali di settembre (a meno di colpi di scena del 20 e 21 settembre). E soprattutto del loro più che pronosticabile esito. C'è un uomo solo al comando, infatti, rafforzato più che mai dalla gestione dell'emergenza Covid-19 e dai recenti sondaggi (anche nazionali) di popolarità: Luca Zaia, presidente della Regione uscente, sembra davvero poterla perdere solo se decidesse - ma non sembra questo il caso - di "suicidarsi" politicamente con le sue stesse mani. Sarà lui, inevitabile, il candidato del Centrodestra unito (Lega con Forza Italia e soprattutto Fratelli d'Italia): unito sì, anche se col partito della Meloni qualche piccola turbolenza sul tema autonomia c'è stata: e sarà proprio l'autonomia, chiesta a gran voce nel referendum dai veneti, il nodo centrale - la vera partita, come direbbe lui - di un eventuale Zaia ter.

Gli avversari

Se la compagine di Centrodestra risulta bene o male compatta attorno al "suo" uomo di punta, nel Centrosinistra - sai che novità! - è il festival della frammentazione, a partire da un dato di fondo: Partito democratico e Cinque Stelle (sempre che si possa etichettare i pentastellati come "sinistra") correranno separati. I dem hanno scelto infatti di confluire in un vasto movimento civico, il "Veneto che vogliamo", che ha espresso come candidato presidente per Palazzo Ferro Fini, Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova ed appunto espressione di una lista civica. Mentre i "grillini" correranno solitari con l'ex senatore Enrico Cappelletti. Tra i movimenti minori in lizza, specialmente di matrice ambientalista, spicca Veneto Verde, che ha deciso di non confluire nel sopracitato "calderone" ed esprimere un proprio candidato: Carlo Costantini. C'è poi Italia Viva, che proprio nei giorni scorsi ha ufficializzato il nome della senatrice renziana Daniela Sbrollini. Infine il Partito dei Veneti, che ha scelto Antonio Guadagnini come proprio candidato. Va rimarcato infine che, se la data confermata resterà quella del 20 e 21 settembre 2020, non ci sarà solo il voto per le regionali ma i veneti saranno chiamati alle urne per un vero e proprio Election Day: in cui si voterà anche per le amministrative e per il referendum sul taglio dei parlamentari.

La legge elettorale

Per le elezioni regionali in Veneto si voterà con la legge elettorale del 2012, in parte poi modificata nel maggio 2018. Nel cosiddetto "Zaiatellum", sistema proporzionale con premio di maggioranza, non è ad esempio previsto un ballottaggio: viene eletto governatore il candidato capace di ottenere anche un solo voto in più rispetto agli altri sfidanti. Per accedere alla ripartizione dei seggi, una coalizione dovrà superare la soglia di sbarramento del 5% dei voti, mentre per le liste singole l’asticella è fissata al 3%.

 

 

 

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