Numeri shock

Indagine sierologica in Italia, i risultati: a Bergamo una persona su quattro ha avuto il Covid-19

E addirittura nella tormentata Val Seriana quasi un cittadino su due è risultato contagiato.

Indagine sierologica in Italia, i risultati: a Bergamo una persona su quattro ha avuto il Covid-19
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Nella sfortunata Lombardia, travolta dal ciclone della pandemia, il 7,5 per cento della popolazione residente in famiglia (convivenze escluse) è risultato positivo agli anticorpi, ossia è entrato in contatto con il coronavirus. Una percentuale 7 volte superiore a quella riscontrata nelle regioni dove il virus si è diffuso più limitatamente, in particolare nel Sud Italia.

Questo è solo uno dei sorprendenti risultati dell’indagine di sieroprevalenza condotta sul territorio nazionale dal 25 maggio al 15 luglio da Istat e Ministero della Salute, coadiuvati dalla Croce Rossa (che ha condotto le rilevazioni sul campo con il supporto delle Regioni).

Lo scopo era quello di definire, analizzando un campione rappresentativo dal quale poi estrapolare una proiezione nazionale, la fetta di popolazione che ha sviluppato una risposta immunitaria contro il virus Sars-CoV-2 e che quindi ha contratto il Covid-19. Ma sono soprattutto i valori emersi dalla provincia di Bergamo a fare impressione.

Dati shock: Bergamo al 24%, Val Seriana al 41%

Quando a livello nazionale solo il 2.5% dei cittadini ha sviluppato gli anticorpi contro il Covid, l'indagine ha permesso di stimare che in Provincia di Bergamo il 24% della popolazione - uno su quattro (dieci volte la media nazionale) - ha contratto il Covid-19. Di più, in Val Seriana questa proiezione schizza esponenzialmente addirittura al 41.8%, vale a dire quasi una persona su due.

Va ricordato anche che in Lombardia si concentra sia il 49 per cento delle vittime e si sono verificati circa il 39 per cento dei contagi accertati.

Coronavirus, indagine di sieroprevalenza del Ministero

Ricapitolando, 2.5% in Italia, 7.5% in Lombardia, mentre in Piemonte solo il 3%, in Liguria il 3.1%, , in Toscana l'1% e in Veneto l'1.9%. Dati neppur lontanamente comparabili con la Bergamasca e che confermano le proporzioni della tragedia, considerando anche che in una sfilza di regioni la percentuale s'è fermata allo zero virgola.

Chi ha contratto di più il virus

Quanto alla trasmissione, il contagio è avvenuto all’interno della famiglia nel 41,7 per cento dei casi, nell’11,6 per cento tra colleghi di lavoro, tramite il contagio dai pazienti (nel caso dei lavoratori della sanità) per il 12,1 per cento e col contatto con altre persone per il 9,2 per cento.

Gli asintomatici sono risultati il 27,3 per cento.

Sintomatologia da febbraio a luglio

I lavoratori della sanità risultano i più colpiti con differenze regionali. La trasmissione intra-familiare è stata molto elevata, ma, se si adottano le misure di precauzione, il contagio non avviene, come è accaduto per il 60% della popolazione, che ha avuto familiari conviventi con Covid-19. Elevata la presenza di asintomatici (27,3%), dato che sottolinea l'importanza di seguire le regole di prevenzione raccomandate.

“Grazie al grande lavoro di Istat e Croce Rossa e alla disponibilità di 65mila italiani abbiamo presentato oggi i dati dell’indagine di sieroprevalenza. Secondo la ricerca il 2,5% degli italiani è entrato in contatto con il virus. Questo e gli altri dati emersi ci confermano che la prudenza e le misure di contenimento adottate dal governo e i comportamenti corretti dei cittadini hanno limitato la diffusione del contagio. Non abbassiamo la guardia, anche se siamo fuori dalla tempesta non siamo ancora in un porto sicuro”.

Così il ministro della salute, Roberto Speranza.

IL VIDEO INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE:

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