Triste primato

Morti da smog in Veneto, cinque capoluoghi tra le prime 30 città più inquinate d'Europa

Se si fossero seguite le linee guida dell'Oms sull'abbattimento del PM2.5, solo per citare Vicenza, si sarebbero potuti evitare 124 morti.

Morti da smog in Veneto, cinque capoluoghi tra le prime 30 città più inquinate d'Europa
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Vicenza quarta, Verona 11esima, Treviso 14esima, Padova al 15esimo posto e Venezia al 23esimo gradino. E' una classifica che non dà alcun lustro al Veneto, quella che vede cinque capoluoghi in vetta alla graduatoria, risultato di uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero.

Morti da smog in Veneto, un triste primato

In Veneto si muore di smog con più facilità rispetto ad altre regioni d'Italia. Anzi, non solo: l'incidenza della mortalità derivata dall'inquinamento ambientale, purtroppo, è tra le più alte d'Europa. Un dato, questo, che fa collezionare al Veneto un triste primato: quello di avere ben cinque capoluoghi di provincia nelle prime trenta posizioni.

E' quanto emerge dai risultati dello studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l'innovazione spagnolo e dal Global Health Institute.

Tre città italiane, dunque, sono finite nella parte più alta della classifica delle città con il più alto tasso di mortalità da PM2.5, particelle inquinanti disperse nell'atmosfera, così fini da penetrare fino ai bronchi. Occorre dire, per dovere di cronaca, che i dati analizzati dalla ricerca in oggetto fanno riferimento al lasso di tempo tra il 2015 e il 2018. Ciò che emerge con forza è un dato: se si fossero seguite le linee guida dell'Oms sull'abbattimento del PM2.5, solo per citare Vicenza, si sarebbero potuti evitare 124 morti.

Lo studio analizza anche la mortalità da biossido di azoto in Europa: in questo caso sono Torino e Milano in vetta alla graduatoria, rispettivamente al terzo e quinto posto. I risultati mostrano che 51mila morti premature da PM2,5 e 900 da NO2 si sarebbero potute evitare ogni anno, se le città prese in esame avessero ridotto i livelli dei due inquinanti come prescritto dall'Organizzazione mondiale della sanità.

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