Alla scoperta del patrimonio industriale

Design di qualità al Museo Molteni e storia sotterranea all'Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca

L’Italia possiede un patrimonio industriale preziosissimo: non parliamo di vecchie fabbriche, bensì di edifici, strumentazioni e macchine che testimoniano ingegno e capacità dell’uomo.

Design di qualità al Museo Molteni e storia sotterranea all'Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca
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L’Italia possiede un patrimonio industriale preziosissimo. Non parliamo di vecchie fabbriche, bensì di edifici, strumentazioni e macchine che testimoniano ingegno e capacità dell’uomo. In questa quarta puntata scopriamo il mondo dell'arredamento di qualità con il Museo Molteni di Giussano e ci tuffiamo sottoterra per vivere in pienezza l’esperienza dei minatori all'Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca.

Design di qualità al Museo Molteni di Giussano

Tra le eccellenze del made in Italy figura in modo sempre più rappresentativo il design, soprattutto nel campo dell’arredamento. Una straordinaria occasione per approfondirne caratteristiche e contenuti può essere la visita (su prenotazione) del Molteni Museum dell’omonima azienda di Giussano (MB). Nato nel 2015, per celebrare 80 anni di storia, innovazione, ricerca e qualità, e contribuire così alla diffusione della cultura del design, il Museo del Gruppo Molteni ha sede nell’headquarter di Giussano e ospita una collezione permanente di 50 prodotti-icona e prototipi originali delle aziende del Gruppo: Molteni&C, Dada, Unifor e Citterio. Dal 2021 dispone di una nuova sede, la Glass Cube immersa nel parco del Compound di Giussano, e di un nuovo allestimento completamente riprogettato da Ron Gilad: uno spazio dedicato alla storia dell’impresa – prodotti, prototipi, storie e immagini – raccontata con uno sguardo al presente e al futuro attraverso un accurato programma di iniziative.

La nuova struttura

All’interno del padiglione, la nuova distribuzione è data da pareti angolari e speculari che generano due spazi espositivi distinti e dedicati ad accogliere oggetti diversi: centralmente una galleria, maggiormente inscritta nel lucernario e dedicata all’esposizione di contenuti a parete; nel resto del padiglione spazi più ampi, dove esporre oggetti e opere di grande formato.
Nel cortile angolare, chiuso dall’esterno e vetrato all’interno, c’è un giardino per le sculture, ricavato da due pareti che, grazie a una struttura nascosta, galleggiano su ghiaia bianca, senza mai toccare terra. Qui è anche lo Spazio QallaM, un gioco di ingrandimento prospettico della gamba del tavolo Diamond, progettato nel 2006 da Patricia Urquiola, è l’hub della conoscenza, uno spazio multimediale di rappresentazione della qualità, dei suoi processi e protagonisti, destinato anche a iniziative di formazione che ospita anche workshop tematici, conferenze e presentazioni.
Per info e prenotazioni: www.moltenimuseum.com.

L’Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca

Ci tuffiamo sottoterra per vivere in pienezza l’esperienza dei minatori. La prossima meta è, infatti, l’Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca, in Piemonte. Siamo nel comune di Prali a circa 70 km da Torino, dov’è l’accesso alle miniere-museo di talco di Paola e Gianna. Si viaggia a bordo del trenino dei minatori lungo la galleria di carreggio principale della miniera e si percorre un grande anello sotterraneo adiacente ai cantieri di estrazione ora dismessi, per un’estensione complessiva di 1,5 km di gallerie e cunicoli. Il percorso prosegue a piedi, per un tuffo nel passato lungo i cunicoli e i cantieri di lavoro perché si sperimentano le stesse sensazioni provate dai minatori: il silenzio assoluto della miniera illuminata dalla sola luce di una lampada ad acetilene, ma anche lo spavento per le forti vibrazioni dei martelli pneumatici o le improvvise esplosioni che si odono in lontananza…

Lo spazio espositivo

Non solo miniera. A pochi passi dalla biglietteria, in quello che era un deposito per binari e carpenteria pesante, è allestito uno spazio espositivo permanente che introduce le tematiche principali che caratterizzano l’ecomuseo: territorio e paesaggio della valle, storia valdese, parlata occitana. Uno spazio è dedicato agli strumenti utilizzati dai minatori che hanno estratto calco per cent’anni. Non solo: dal 2021 è stata potenziata la sezione multimediale e interattiva del museo che ora, insieme ad animazioni sulla storia geologica della terra e rappresentazioni 3D del bacino minerario, rende disponibili le videotestimonianze di tre generazioni di minatori della Val Germanasca.

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