Caldiero

Il disgustoso “segreto” degli involtini primavera: erano fatti con i piedi!

Sono stati rinvenuti alimenti scaduti e avariati e sono state accertate le precarie condizioni igieniche dei locali cucina.

Il disgustoso “segreto” degli involtini primavera: erano fatti  con i piedi!
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Dopo la segnalazione di un cliente, la Guardia di Finanza ha scoperto che i prodotti alimentari destinati alla preparazione dei famosi “involtini primavera” venivano calpestati con le suole delle scarpe.

Il disgustoso “segreto” degli involtini primavera

Il contrasto al c.d. “sommerso da lavoro”, a tutela sia dei lavoratori che degli
imprenditori onesti e rispettosi degli obblighi di legge, rimane un obiettivo
prioritario della Guardia di Finanza.
Gli accertamenti dei finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno
preso le mosse a seguito di una segnalazione di un cliente di un esercizio commerciale etnico operante nel settore della ristorazione in spregio delle più elementari norme igieniche, tanto da “triturare” prodotti alimentari destinati alla preparazione dei famosi “involtini primavera” con un metodo alquanto singolare e disgustoso: “pestandoli” (nel senso letterale del termine) con le suole delle scarpe!

involtini primavera

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Soave con la preziosa collaborazione
dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni (N.A.S.) di Padova e dei
funzionari dell’U.L.S.S. 9 Scaligera, hanno quindi avviato un’attività ispettiva congiunta nei confronti della società titolare dell’esercizio commerciale sito a Caldiero, gestita da cittadini di nazionalità cinese.

L’intervento ha consentito non solo di riscontrare la grave inosservanza delle
più elementari prescrizioni igienico-sanitarie: oltre ai cavoli “pigiati” e pronti per gli involtini “primavera”, sono stati rinvenuti alimenti scaduti e avariati e sono state accertate le precarie condizioni igieniche dei locali cucina.

I finanzieri di Soave hanno identificato tre lavoratori di nazionalità cinese, di cui uno impiegato “in nero”. Tali violazioni hanno portato all’immediata sospensione dell’attività di ristorazione, all’applicazione a carico dell’esercente di pesanti sanzioni pecuniarie e alla conseguente segnalazione alla competente Direzione Provinciale del Lavoro per l’applicazione di ulteriori sanzioni accessorie. Specifiche violazioni sono state contestate dai N.A.S. e dalla U.L.S.S. scaligera.

La riapertura del ristorante etnico è stata subordinata, dalle competenti Autorità, al completo ripristino delle necessarie condizioni igienico sanitarie. L’attività svolta in sinergia con gli Enti preposti alla salvaguardia della sicurezza sanitaria e igienico-alimentare rientra nell’ambito del costante controllo economico del territorio attuato dalle Fiamme Gialle scaligere, sempre finalizzato alla tutela della legalità e a salvaguardare gli operatori economici onesti da ogni forma di concorrenza sleale posta in essere da soggetti che traggono vantaggio dal ricorso a manodopera irregolare e dal mancato rispetto delle norme.

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