Faceva vedere video porno alla moglie dandole della prostituta e la minacciava di morte, arrestato 36enne
Aveva provocato uno stato di sofferenza fisica e morale tale da spingere la donna a fuggire con i figli dalla propria abitazione.
Nel pomeriggio di ieri, 22 luglio, è stato arrestato H. J., cittadino marocchino dell’85 residente a Verona, già ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza privata nei confronti della moglie e per i quali, il Pubblico Ministero, Silvia Facciotti, aveva richiesto ed ottenuto dal GIP il 20 luglio scorso l’allontanamento dalla casa familiare.
Violenze fisiche e verbali alla moglie
Dalle indagini era emerso che l'uomo maltrattava costantemente la moglie, sottoponendola a continue vessazioni e ad un insostenibile regime di vita familiare così da provocarle uno stato di sofferenza fisica e morale tale da spingerla a fuggire con i figli dalla propria abitazione; in particolare, l’uomo, quasi sempre sotto l'effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, ossessionato da un'ingiustificata gelosia, la offendeva, la umiliava, le mostrava video pornografici accusandola di esserne la protagonista e li inviava ai suoi parenti ribadendo che si trattava di lei, la minacciava di morte; la costringeva ad assecondare incessanti pretese sessuali, l'aggrediva fisicamente minacciandola con un coltello, alla presenza dei figli minori di anni 3 e di anni 1.
Minacce di morte anche a suo nipote
Inoltre, stringendo le mani al collo della moglie, nel tentativo si strozzarla, le cagionava una tumefazione ed alcuni graffi sul collo. Infine, nel corso di una violenta lite con la donna, ha minacciato di morte suo nipote, intervenuto per difenderla, puntandogli contro un coltello e così costringendolo ad andarsene. Tuttavia, nonostante l’uomo sia stato da pochi giorni allontanato da casa con l’assoluto divieto di farvi rientro e di avvicinarsi alla moglie ed ai figli, il 21 luglio prima le ha inviato diversi messaggi dal tono minaccioso e, successivamente, si è recato presso l'abitazione, distruggendo in uno stato d'ira i mobili e le suppellettili. L’uomo, pertanto, è stato arrestato e portato in carcere a Montorio.