In provincia di Verona

Via libera alle domande di contributo delle imprese agricole che hanno subito danni da gelate

L’andamento climatico anomalo con l’inverno bollente, il gelo in primavera e un’estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporalihanno distrutto le fioriture e creato gravi problemi agli alveari con le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare.

Via libera alle domande di contributo delle imprese agricole che hanno subito danni da gelate
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Pubblicato lo scorso 28 agosto in Gazzetta Ufficiale il decreto che accoglie la proposta della Regione Veneto di attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale nelle aree colpite per i danni alle produzioni vegetali e alle produzioni apistiche a seguito delle gelate del 7 e 8 aprile.

Via libera alle domande di contributo delle imprese agricole

Gli uffici zona di Coldiretti Verona sono a disposizione degli agricoltori per la presentazione delle istanze ad Avepa, Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, che vanno presentate entro il 12 ottobre.

“Con la conversione in legge del cosiddetto decreto ‘Sostegni bis’, sono stati ottenuti a livello nazionale 160 milioni di euro per fornire contributi alle produzioni vegetali e cinque milioni di euro per fornire un aiuto economico agli apicoltori che hanno subito pesanti danni a seguito delle gelate di aprile. Le risorse stanziate, pur apprezzabili, non risultano tuttavia sufficienti rispetto ai danni subiti dagli agricoltori e dal settore apistico durante il 2021 per effetto degli eventi climatici anomali. Basti pensare che solo nella provincia veronese i danni stimati sono circa 160 milioni di euro per la perdita dall’80 al 100%, di drupacee, dal 50 all’80% delle pomacee e dall’80 al 100% dei kiwi, senza contare i danni alle produzioni apistiche”.

I comuni della provincia di Verona indicati in Gazzetta Ufficiale interessati ai danni alle produzioni vegetali sono: Albaredo D’Adige, Arcole, Angiari, Badia Calavena, Belfiore, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Bovolone, Bussolengo, Buttapietra, Caldiero, Casaleone, Castagnaro, Castel D’Azzano, Castelnuovo del Garda, Cerea, Cologna Veneta, Concamiarise, Erbe’, Gazzo Veronese, Isola della Scala, Isola Rizza, Legnago, Lazise, Marano di Valpolicella, Minerbe, Montecchia di Crosara, Mozzecane, Nogarole Rocca, Nogara, Oppeano, Palù, Pescantina, Povegliano, Pressana, Ronco All’Adige, Roverchiara, Roveredo di Guà, Salizzole, San Bonifacio, San Giovanni Lupatoto, San Giovanni Ilarione, San Martino Buon Albergo, San Mauro Di Saline, San Pietro di Morubio, Sommacampagna, Sona, Sorgà, Terrazzo, Trevenzuolo, Tregnago, Valeggio sul Mincio, Verona, Veronella, Vestenanova, Vigasio, Villabartolomea, Villafranca di Verona, Zevio, Zimella.

L’andamento climatico anomalo con l’inverno bollente, il gelo in primavera e un’estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali – sottolinea la Coldiretti scaligera - hanno distrutto le fioriture e creato gravi problemi agli alveari con le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare.

Il risultato è un raccolto di miele ben inferiore allo scorso anno. Un segnale di difficoltà per le api nostrane che sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao.

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