Razzismo contro il portiere del Milan: sindacalista difende i diritti dei colleghi, ma insulta Maignan
L’uomo è stato espulso dal Juventus Club “Gaetano Scirea” di Castagnaro di cui era socio.
Ennesimo caso di insulti razzisti, questa volta prima della partita Juventus-Milan.
Insulti razzisti contro Maignan prima di Juve-Milan
Purtroppo è risaputo, all’ignoranza non c’è mai fine però, essendo che siamo nel 2021, si spera che magari certi atteggiamenti facciano parte solamente del passato. Invece no, ci risiamo. Prima della partita di domenica 19 settembre 2021 Juventus-Milan, dagli spalti dell’Allianz Stadium di Torino un uomo ha inveito contro il 27enne Mike Maignan, portiere rosso nero che era appena arrivato a bordo campo per i consueti momenti di riscaldamento.
Il “tifoso” bianconero quando ha visto il portiere ha urlato bestemmie e insulti razzisti come “Sei una scimmia”, “N***o”, il tutto mentre rideva convinto.
Identificato e denunciato l’uomo
Fin da subito il Milan si è messo in contatto con la Juventus, che aveva già avviato le procedure di indagine per riuscire a individuare i responsabili. Gli agenti della Digos sono riusciti ad identificare l’uomo che ora verrà denunciato per istigazione all’odio razziale oltre a esser sanzionato per la violazione del regolamento dell’impianto sportivo.
Si tratta di un operaio di un’azienda a Rovigo nonché rappresentante sindacale che, al lavoro, si occupa in prima persona di difendere i diritti dei suoi colleghi. Diritti che però ha ben presto dimenticato una volta entrato allo stadio decidendo di insultare Maignan.
L’uomo è stato espulso dal Juventus Club “Gaetano Scirea” di Castagnaro, in provincia di Verona, di cui era socio.
“Cosa stiamo facendo per combattere il razzismo negli stadi di calcio?”
Mike Maignan ha deciso di affidare ai social una riflessione dove ha scritto:
“Domenica sera all'Allianz Stadium, i tifosi della Juventus mi hanno preso di mira con insulti e grida razziali. Cosa vuoi che dica? Che il razzismo è sbagliato e che questi sostenitori sono stupidi? Non si tratta di questo. Non sono né il primo né l'ultimo giocatore a far accadere questo. Finché questi eventi vengono trattati come "incidenti isolati" e non viene intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi ancora e ancora e ancora”.
E ha proseguito:
“Cosa stiamo facendo per combattere il razzismo negli stadi di calcio? Credi davvero che sia efficace? Faccio parte di un club che si sforza di aprire la strada opponendosi a tutte le forme di discriminazione. Ma bisogna essere più numerosi ed essere uniti in questa battaglia per la società che va oltre il calcio. Nei procedimenti, le persone che decidono sanno cosa si prova a sentire insulti e pianti che ci relegano al rango di animali? Sanno cosa fa per le nostre famiglie, per i nostri cari che lo vedono e che non capiscono che potrebbe ancora succedere nel 2021? Non sono una "vittima" del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché possiamo dare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo”.
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