Vaccino antinfluenzale, i dipendenti dell'ULSS 22 tra i primi a non farlo
I dati rivelano come una percentuale assai bassa tra gli operatori sanitari e non sanitari ha aderito alla vaccinazione

I dati rivelano come una percentuale assai bassa tra gli operatori sanitari e non sanitari ha aderito alla vaccinazione
Dati alla mano il vaccino antinfluenzale non viene effettuato dalla maggioranza del personale sanitario dell'ULSS 22. In particolare. tra i dipendenti la percentuale degli operatori che si sono sottoposti a vaccinazione nello scorso anno è stata dell’8% tra il personale sanitario e del 9.6% tra il personale non sanitario.
Va sottolineato come sia la Circolare Ministeriale che la Circolare Regionale sulla campagna antinfluenzale, raccomandano in particolare l'effettuazione di tale vaccinazione ai medici e personale sanitario di assistenza, ai soggetti addetti ad un servizio pubblico di primario interesse collettivo e al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali.
Le motivazioni di tale raccomandazione per le quali è importante l'immunizzazione del personale sanitario che opera nelle strutture ospedaliere per acuti, nelle comunità per lungodegenti e nelle strutture territoriali sono diverse: il rischio personale di contrarre l'influenza essendo a continuo contatto con soggetti ammalati di forme respiratorie e di influenza. specie nei periodi di diffusione epidemica dei virus ; l'assenza dal lavoro per influenza proprio nel periodo in cui vi è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione; il rischio di diventare trasmettitore di infezioni da virus influenzali nella comunità dove si esercita l'attività lavorativa (ospedale, strutture per lungodegenti ecc...) che richiedono invece il massimo di tutela.
L'aumento della copertura vaccinale anche a livello del personale sanitario, dicono i vertici dell'ULSS 22, ridurrebbe ampiamente la circolazione del virus influenzale garantendo una maggiore tutela agli ospiti della comunità, particolarmente suscettibili alliinfezione.