Chiama per ore i soccorsi per aiutare una volpe agonizzante ma nessuno risponde e l'animale muore
Aveva notato sul ciglio della strada una volpe rossa, ferita e in fin di vita. Ha tempestivamente iniziato un calvario di telefonate: 112, 113, 118, 118 animali, strutture mediche veterinarie h24, associazioni per la salvaguardia di animali selvatici e tutti, indistintamente, hanno dato la medesima risposta: 'Non è di nostra competenza, parli con la forestale'.
Alessandro Bonato, giovane direttore d'orchestra veronese ha notato una volpe ferita a bordo strada ha fatto decine di telefonate per allertare i soccorsi, restando per due ore a fianco dell’animale che poi è morto.
Chiama per ore i soccorsi per aiutare una volpe agonizzante
E' frustrato e indignato Alessandro Bonato, giovane direttore d'orchestra veronese che ha tentato l'impossibile per riuscire a salvare una volpe agonizzante sul ciglio della strada. Per far sentire la sua voce ha deciso di scrivere una lettera che ho scritto al ministro Roberto Cingolani, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all'assessore regionale per l'ambiente Gianpaolo Bottacin:
"Scrivo questa lettera per segnalarvi la mancanza di sensibilità e dovuta attenzione nei confronti degli animali in difficoltà o in pericolo, specialmente selvatici. Venerdì 12 novembre 2021, a mezzanotte circa, tornando presso la mia abitazione, ho notato sul ciglio della strada un animale ferito; dopo essere sceso dal veicolo ho appurato che si trattava di un bellissimo esemplare di volpe rossa, ferita e in fin di vita.
Ho tempestivamente iniziato un calvario di telefonate: 112, 113, 118, 118 animali, strutture mediche veterinarie h24, associazioni per la salvaguardia di animali selvatici e tutti, indistintamente, hanno dato la medesima risposta: 'Non è di nostra competenza, parli con la forestale'".
E prosegue:
"Ho quindi chiamato, per oltre 30 volte (sottolineo oltre 30 volte), il numero di emergenza del Corpo Forestale dello Stato 1515, dal quale non ho MAI avuto una risposta.
Ho fatto quindi l'ultimo tentativo chiamando ripetutamente il Corpo dei Carabinieri Forestali di Verona, ma anche da loro non ho mai ricevuto una risposta. Il bellissimo animale, ovviamente, è morto, lì davanti a me, soffrendo, dimenticato da tutti, come se la sua vita non valesse nemmeno un minuto della nostra.
Un Paese dove è lecito e legale uccidere gli animali e sbagliato salvarli non è un paese civile; si parla sempre più frequentemente di biodiversità, salvaguardia dell'ambiente, ecologia e poi si lasciano morire gli animali sull'asfalto delle strade urbane, senza muovere un dito per salvarli.
Credo sia importante istituire un numero verde per gli animali in pericolo, presente h24 sul territorio, supportato da personale in grado di intervenire in caso di emergenza. Come recita la Legge 157 del 1992: la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità.
O almeno dovrebbe esserlo.
Una vita rimane una vita, ed ha il diritto di essere vissuta.
Vi ringrazio della vostra attenzione e vi porgo i miei più sinceri saluti
Alessandro Bonato"
I Cras devono essere messi nelle condizioni di lavorare h24
“Dobbiamo aumentare i fondi per i Centri di recupero degli animali selvatici (Cras), mi auguro che la giusta ondata di indignazione legata agli ultimi fatti di cronaca spinga la Regione a prestare la necessaria attenzione, con adeguati finanziamenti, nella manovra di bilancio”.
L’auspicio è di Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, consiglieri regionali del Partito Democratico, a proposito dell’odissea di Alessandro Bonato, giovane direttore di orchestra veronese, che dopo aver notato una volpe ferita a bordo strada ha fatto decine di telefonate per allertare i soccorsi, restando per due ore a fianco dell’animale che poi è morto.
“Abbiamo letto la sua denuncia e la frustrazione per il senso di impotenza. Il fatto che autorevoli esponenti del mondo della cultura si schierino a fianco di una battaglia di civiltà come questa, è un segnale importante. I Cras devono essere messi nelle condizioni di lavorare h24, sette giorni su sette; è grave la mancata attuazione delle norme sul recupero degli animali feriti, previste sia dalla legge nazionale che regionale. Nel prossimo bilancio proporremo un emendamento per aumentare le risorse destinate a queste strutture: anziché i soliti e insufficienti 180mila euro, chiederemo uno stanziamento di 700mila euro per il prossimo biennio, per portarci alla pari con la vicina Lombardia”.