Tabaccaio deve 800mila euro per non aver giocato una schedina
Il titolare della tabaccheria di Valeggio sul Mincio annullò la scommessa senza fornire un motivo ritenuto valido

Il titolare della tabaccheria di Valeggio sul Mincio annullò la scommessa senza fornire un motivo ritenuto valido
Una causa durata cinque anni e una sentenza del tribunale che, non ci sono dubbi, farà parlare. Era il 18 aprile del 2010 quando un uomo entra nella ricevitoria di via Papa Giovanni XXIII di Valeggio sul Mincio per giocare una schedina del Totocalcio al concorso numero 40. Valore della giocata 2016 euro. Il titolare della tabaccheria, Gabriele Oliosi, però, quella giocata l'annullerà senza mai fornire una motivazione adeguata e, ironia della sorte, farà perdere al suo cliente centinaia di migliaia di euro, trattandosi di una schedina vincente.
Ora la sentenza del giudice Fabio D'Amore ha stabilito che il tabaccaio dovrà pagare al suo cliente l'incredibile cifra di 825.000 euro oltre agli interessi legali. Il giudice, oltre a Gabriele Oliosi, ha condannato anche la società Isibet srl, concessionaria del Totocalcio, a contribuire insieme al tabaccaio al pagamento della somma.
I contorni della vicenda diventano ancora più sinistri perchè il titolare della tabaccheria, tra il marzo e il maggio del 2010, aveva annullato anche un'altra decina di giocate che variavano da poche decine di euro fino a mille, sempre con lo stesso metodo. Un comportamento anomalo che, secondo quanto scritto dal giudice, avrebbe dovuto attirare l'attenzione anche di Isibet, visto che Oliosi non aveva nemmeno consegnato le ricevute delle scommesse annullate ai delegati del'Agenzia dei monopoli. Con questo modus operandi, scrive il giudice, «Gabriele Oliosi si appropriava della somma versata dal giocatore confidando nel fatto che la giocata non vincesse».
Isibet ha già presentato appello, ora resta da vedere se i giudici di Venezia confermeranno la sentenza di condanna.