Scontro tra Regione e M5S su inquinamento da Pfas nel veronese
Il Movimento Cinque Stelle accusa l'assessore regionale alla sanità di aver partecipato a incontri segreti per discutere dell'innalzamento dei limiti di Pfas nelle acque

Il Movimento Cinque Stelle accusa l'assessore regionale alla sanità di aver partecipato a incontri segreti per discutere dell'innalzamento dei limiti di Pfas nelle acque
È uno scontro senza esclusioni di colpi quello tra il Movimento Cinque Stelle e la Regione a proposito di inquinamento delle acque a causa di concentrazioni troppo elevate di Pfas.
I pentastellati hanno fatto pervenire una nota di protesta nella quale si sottolinea come: «È avvenuta una riunione a Palazzo Balbi, con rappresentanti del governo centrale e l’assessore veneto all’ambiente Coletto, in cui si è deciso di ridiscutere i limiti di Pfas nelle acque, ovviamente alzandoli, dopo le lamentele delle aziende che li producono e che non vogliono adeguarsi».
Inoltre gli esponenti dei Cinque Stelle hanno affermato come: «Fra i presenti al tavolo nessun rappresentante dei cittadini. Questo è assurdo. C’erano le aziende, alcuni sindaci, le istituzioni regionali e nazionali, gli amministratori delle società di gestione idrica ma nessun medico e nessuna associazione a rappresentanza dei cittadini», aggiungendo che « Le loro scuse sul fatto che non versino Pfas in falda ma nelle acque superficiali è una presa in giro, perché quell’acqua la si usa per i campi dove cresce la frutta che mangiamo e dove vengono allevati gli animali la cui carne e uova finiscono sulle nostre tavole. La politica dovrebbe tutelarci e il ministero dovrebbe applicare il principio del “chi inquina paga”, invece abbiamo sindaci che firmano per alzare i limiti e un ministro che indice nuovi tavoli per risolvere il problema. Quello delle aziende ovviamente, non quello della nostra salute».
Immediata la replica dell'assessore regionale alla sanità Coletto: «Smentisco categoricamente di aver partecipato, né ieri, né in altri giorni, a una riunione in cui si sarebbe deciso di ridiscutere non meglio precisati limiti sui Pfas. Berti la smetta di raccontare bugie perché i paladini del popolo, come lui vorrebbe atteggiarsi, queste brutte cose non le fanno. Non è la prima volta che Berti tenta di far diventare notizia le sue fantasie o le bufale che gli propinano le sue distratte fonti, ma è ora di finirla. Tutti i miei spostamenti e le mie presenze a manifestazioni pubbliche o incontri di ogni genere sono facilmente tracciabili con decine di testimoni di ogni genere. E assicuro il fantasioso Berti che io non ho un clone che scende da marte per fare le mie veci e fregare di nascosto le sentinelle pentastellate».