Villafranca inquinata come Verona
Secondo i dati forniti dall'Arpav il problema maggiore riguarda gli ossidi di azoto

Secondo i dati forniti dall'Arpav il problema maggiore riguarda gli ossidi di azoto
I dati realtivi alla qualità dell'aria del comune di Villafranca, forniti dall'Arpav, evidenziano una qualità dell’aria prevalentemente accettabile sia in estate sia in inverno. Tuttavia, durante la campagna invernale, ci sono state 4 giornate con qualità dell’aria pessima o scadente. La qualità dell'aria, secondo Arpav, è simile a quella rilevata dalle stazioni posizionate a Verona.
I rilevamenti sono stati effettuati in via Messedaglia, per via dell'intenso traffico. Le campagne di misura sono state realizzate in due periodi dell’anno: il primo, indicato come “invernale”, che va dal 22 gennaio al 30 marzo 2016; il secondo, indicato come “estivo”, che va dal 13 giugno al 29 luglio 2016. La campagna estiva ha coperto anche periodi di caldo intenso, critici per l’ozono.
Nella relazione fornita si spiega che «gli ossidi di azoto si sono rivelati gli inquinanti più critici per il sito monitorato. Essi sono legati principalmente alle emissioni da traffico. Pur non essendoci stato alcun superamento dei limiti normativi relativi all’esposizione acuta, i valori medi e massimi registrati a Villafranca sono più elevati di quelli misurati a Verona. L’andamento delle concentrazioni medie nel corso della giornata a Villafranca e presso le stazioni di riferimento mostra che tutta la giornata i valori medi misurati a Villafranca sono più elevati rispetto a quelli delle centraline di riferimento. La differenza rispetto alle centraline è maggiore durante la campagna estiva».
Altro problema sono stati i valori medi di PM10 che, in particolare durante i primi dieci giorni di campagna invernale, «sono stati raggiunti in tutta la provincia valori dell’ordine di tre volte il limite normativo: questo è stato causato delle particolari condizioni meteorologiche».