Valdegamberi dopo il "battesimo" di Achille Lauro: "Stop al canone Rai in bolletta e alla tv spazzatura di Stato”
Valdegamberi ha spiegato che è sbagliato pagare per un servizio televisivo che fa ‘diseducazione di Stato’ con i soldi dei contribuenti, aggravando le bollette che in questo momento sono già alle stelle.
Impazza la polemica dopo il “battesimo” di Achille Lauro al termine della sua esibizione sul palco di Sanremo.
Valdegamberi dopo il "battesimo" di Achille Lauro
Il 72esimo Festival di Sanremo è iniziato ieri sera, martedì 1 febbraio 2022 e, ad aprire la serata ci ha pensato Achille Lauro, che il sorteggio ha scelto come primo concorrente in gara. Si è presentato sul palco con indosso solo un paio di jeans neri, accompagnato coro gospel ha cantato la sua “Domenica”. L’artista veronese sul Palco dell’Ariston ha portato un fiore rosa e, alla fine della sua esibizione ha “inscenato un battesimo”. Lo stesso Achille Lauro ieri su Instagram aveva anticipato il suo battesimo spiegandone il motivo scrivendo:
“Oggi 61 anni fà nasceva mia madre.
Oggi 61 anni dopo le regalo l’apertura del Festival di Sanremo.
Ancora oggi guardo questa donna nello stesso modo.
Le madri sono esseri divini,
ci danno la vita ogni giorno.
Oggi, in un nuovo inizio,
vi omaggio del mio battesimo.
Che dio ci protegga.
Hallelujah”
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Impazza la polemica
La scena del "battesimo" di certo non è piaciuta a tutti e non sono mancate le polemiche. Il consigliere regionale del gruppo misto Stefano Valdegamberi nonché presidente di "Vale Verona", ha affermato:
“Bisogna offendere sempre la religione cristiana tramite la tv di stato pagata con i soldi dei contribuenti per fare audience? Dopo la diretta di ieri sera da Sanremo, in cui Achille Lauro ha profanato il sacramento del battesimo sul palco del Teatro Ariston: basta, la misura è colma. Anche quest'anno a Sanremo sembra che Amadeus abbia bisogno di questo. Perché la Rai non prova a fare altrettanto con Maometto? Facile farlo con chi porge sempre l'altra guancia. Ha ragione il vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, quando dice che il servizio pubblico ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica in un contesto insulso e dissacrante”.
“Faccio una proposta ai parlamentari veneti - aggiunge il Consigliere Valdegamberi - affinché si attivino per abolire il Canone Rai. È sbagliato pagare per un servizio televisivo che fa ‘diseducazione di Stato’ con i soldi dei contribuenti, aggravando le bollette che in questo momento sono già alle stelle. Restare silenziosi di fronte ad un tale accanimento offensivo significa esserne complici”.