Vaccino obbligatorio nelle scuole venete?

Questa, almeno, è l'intenzione della proposta di legge depositata pochi giorni fa in Regione che vorrebbe superare la legge 7 del 2007 che ha sospeso l’obbligo vaccinale nell’età evolutiva.

Vaccino obbligatorio nelle scuole venete?
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Questa, almeno, è l'intenzione della proposta di legge depositata pochi giorni fa in Regione che vorrebbe superare la legge 7 del 2007 che ha sospeso l’obbligo vaccinale nell’età evolutiva.

Si potrebbe tornare ad evere l'obbligo del vaccino nelle scuole del Veneto.  Questa, almeno, è l'intenzione del Partito Democratico che, con una proposta di legge depositata pochi giorni fa in Regione, vorrebbe superare la legge 7 del 2007 che ha sospesol’obbligo vaccinale nell’età evolutiva.

Non si tratterebbe di una novità in quanto una scelta simile è stata già adottata in Emilia-Romagna attraverso un progetto di legge che prevede l’obbligo delle vaccinazioni per potersi iscrivere alle scuole dell’infanzia.

«Sappiamo che la situazione di alcune zone del Veneto desta preoccupazione», spiega Claudio Sinigaglia, consigliere regionale e promotore della legge. «Ecco perché abbiamo pensato a una proposta che vincolasse l’accesso alla scuola primaria all’obbligo di vaccinarsi, perché al diritto allo studio va anteposto il diritto collettivo alla salute».

I dati in mano alla Regione, in realtà, parlano di una situazione in Veneto sotto controllo, con un leggero aumento nel numero di vaccini effettuati rispetto allo scorso anno.
Ogni sei mesi, infatti, viene verificato che la percentuale di copertura vaccinale sia superiore al 90%, ritenuta la soglia di attenzione, o comunque mai inferiore all’85 per cento, stabilita come soglia di allarme. I relativi al secondo trimestre del 2015, indicano una percentuale del 90,5 per il vaccino anti poliomielite, il cui picco più basso era stato toccato nel primo semestre 2014, con l'88,6%, comunque sempre al di sopra della soglia di allarme. Resta bassa l’adesione al vaccino contro il morbillo, 87%, che però non è mai rientrato nell’obbligatorietà.

Non mancano comunque i pareri negativi, all'interno dello stesso PD, sula proposta di legge regionale. «Non ho sottoscritto la proposta di legge che chiede la reintroduzione dell’obbligo per l’iscrizione a scuola», spiega Orietta Salemi, del PD e membro della commissione regionale Sanità, «perché credo che la persuasione sia meglio della coercizione e anche perché nelle regioni dove permane l’obbligo i dati non sono migliori rispetto al Veneto. Bisogna però investire risorse in un’informazione scientifica, corretta e capillare, anche con campagne pubblicitarie di forte impatto».

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