Anastasia, mezzosoprano russo a Verona: “Provo vergogna per questa orribile guerra”
Camminando per le vie di Verona, il pensiero di Anastasia era fisso sulle vittime innocenti e gli amici ucraini che stanno soffrendo per questa tragedia.
Anastasia Boldyreva nata a Mosca, è uno dei mezzosoprani più interessanti della sua generazione.
“Provo vergogna per questa orribile guerra”
Anastasia Boldyreva si è esibita nei maggiori palcoscenici italiani, in agosto 2016, ha debuttato nel ruolo di Carmen all’Arena di Verona, sotto la direzione di Xu Zhong e Julian Kovatchev, regia di Franco Zeffirelli e quello di Amneris in Aida, sotto la direzione di Daniel Oren e Andrea Battistoni. In questi giorni ha deciso di esternare il suo dolore per questa guerra scrivendo sui social:
"Lavorare durante questa tragica guerra è davvero difficile. Provare a divertirsi, qui presso il Teatro Filarmonico di Verona, mi crea profondo imbarazzo.
Ho la sensazione di non dover godere: un attimo prima di entrare in palcoscenico, il mio pensiero va verso quello che sta succedendo in Ucraina e alle vittime di questo orrore. Essendo nata a Mosca, non riesco a non sentirmi in colpa e cerco invano di trovare delle giustificazioni a questo folle attacco deciso dal dittatore russo. Ho lasciato il mio paese d’origine quasi 20 anni fa ed oggi mi sento italiana, cittadina del mondo, sebbene legata alla cultura russa, alla nostra bella lingua, ai grandi artisti, scrittori, poeti e musicisti che ci hanno fatto amare dal mondo intero".
E poi ha aggiuntoio:
"Non ho mai condiviso la politica di Putin, nemmeno quando ci sembrava normale, non l’ho mai votato e non ho mai pensato che facesse cose giuste per il mio paese.
Allora, mi domando perché, in questi giorni, mi sento responsabile e provo vergogna per questa orribile guerra fratricida, che in Russia non viene neanche chiamata col suo vero nome.
Oggi, camminando per le vie di Verona, il pensiero era fisso sulle vittime innocenti e gli amici ucraini che stanno soffrendo per questa tragedia voluta da un despota, oramai in preda a un delirio che mi è incomprensibile…"