L’area delle ex officine Safem cambia volto: ostelli, piste ciclabili e due rotatorie
Al posto di immobili abbandonati e fatiscenti sorgeranno due ostelli per la gioventù, bar, ristoranti e negozi.
L’area dismessa dell’Ex Officine Safem, in viale Piave, cambia volto.
L’area delle ex officine Safem cambia volto
La giunta ha approvato il progetto premilitare per la rigenerazione urbana con cambio di destinazione d’uso dell’area, che si trova sulla destra andando dal centro alla Fiera. Ora il passaggio in Consiglio comunale, propedeutico per i permessi a costruire e l’avvio, subito dopo, dei cantieri.
Un progetto che vede insieme pubblico e privato, laddove la proprietà ha acquisito da Ferrovie dello Stato 16 mila metri quadrati di superficie confinante, per un totale di 25 mila metri quadrati oggetto dell’intervento.
Al posto di immobili abbandonati e fatiscenti sorgeranno due ostelli per la gioventù, bar, ristoranti e negozi, oltre ad una grande area di verde pubblico di 4.600 mq. Valore aggiunto del progetto sono le opere compensative ad esso legate, due rotatorie al posto degli attuali incroci semaforici nel quartiere di Santa Lucia, la soluzione tanto attesa per la viabilità della zona.
L'intervento
Iter veloce grazie al decreto ‘Sblocca Italia’, che prevede la deroga alle procedure urbanistiche per gli edifici da rigenerare senza aumento volumetrico. Dopo la riqualificazione, il tratto di viale Piave interessato dai lavori potrà essere percorso anche a piedi e in bici. Tra gli interventi previsti, infatti, la realizzazione di una nuova pista ciclabile, perfettamente inserita nel più ampio progetto di realizzazione del Central Park, e dei marciapiedi di collegamento anche con la stazione ferroviaria, che si trova a poche centinaia di metri.
L’area interessata è di 25 mila metri quadrati. I circa 70 mila metri cubi esistenti saranno dimezzati a progetto completato, per lasciare posto a circa 5 mila metri quadrati di verde pubblico. Vi sorgeranno due edifici, uno più alto di 9 piani e uno più basso di 4. Entrambi ospiteranno alloggi per giovani, formulati in soluzioni diverse per intercettare tutte le tipologie di utenti. L’edificio a torre avrà 184 stanze, quello più basso 289. Il parcheggio ad uso privato sarà ricavato nella piastra interrata, i posti pubblici saranno 60 distribuiti a nord e sud dell’area. Fra i punti di forza del progetto, la nuova pista ciclabile realizzata all’interno dell’area riqualificata, che si congiungerà con quella già esistente che sarà risistemata.
Opere compensative
L’Amministrazione ha valutato l’opportunità di legare il progetto su viale Piave alla realizzazione di due opere strategiche sul fronte viabilistico. Si tratta di due rotonde, che sulla base dei recenti studi sul traffico, porteranno notevoli benefici in due zone di Verona sud molto trafficate. La prima, in 3ª circoscrizione, sostituirà l’attuale incrocio semaforico tra via Albere e l’innesto con la bretella t4; la seconda poco distante, ma già sul territorio della 4ª circoscrizione, all’incrocio tra via Mantovana, via Albere e via Carlo Alberto Dalla Chiesa, anche qui al posto del semaforo. Le due opere, che saranno realizzate dalla proprietà, hanno un costo di 1 milione di euro.
Ben tre gli assessorati coinvolti nella nuova rigenerazione, visto l’impatto previsto su più ambiti. Al tavolo in sala Arazzi erano presenti tutti gli amministratoti coinvolti, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, alla Viabilità e Traffico Luca Zanotto, Strade Marco Padovani. Presenti anche l’architetto Claudio Bertorelli dello studio di progettazione Aspro Studio e l’avvocato Maurizio Ascione in rappresentanza della proprietà, la società 5D Costruzione S.r.l.
“Un intervento di rigenerazione urbana di grande rilievo per l’Amministrazione – ha detto l’assessore Segala-, visto che si innesta proprio sul futuro Central Park e che di fatto, ne rappresenta il primo tassello veloce grazie ai quasi 5 mila metri quadrati di verde che sorgeranno sull’area acquistata da Ferrovie dello Stato. Un’opera, che grazie allo ‘Sblocca Italia’, può seguire un iter veloce, e che è importante anche per l’impatto sulla città, visto che adesso arriva da Verona sud si imbatte su edifici abbandonati e aree dismesse. Grazie a questo intervento la rete ciclabile cambierà completamente, con un collegamento sicuro che dalla stazione arriverà praticamente all’innesto dell’autostrada. Il prossimo e ultimo passaggio amministrativo è previsto in Consiglio comunale, dopodichè gli uffici rilasceranno il permesso a costruire e i lavori potranno iniziare subito”.
“La riqualificazione dell’attuale pista ciclabile da una parte e la creazione di due rotatorie dall’altra, rendono questo intervento strategico anche dal punto di vista della viabilità – ha detto Zanotto- Puntiamo alla mobilità attiva ma anche a migliorare quella viabilistica, riducendo al massimo i tempi di percorrenza delle strade e il traffico veicolare. Con le due rotatorie in programma, si andrà finalmente a risolvere la congestione del traffico che oggi interessa questi due incroci attualmente semaforici, soprattutto nelle ore di punta”.
“Un risultato storico – ha aggiunto Padovani -. Sono almeno 20 anni che si aspetta la realizzazione delle due rotonde, in due zone in cui il traffico è particolarmente nevralgico. I progetti erano nel cassetto da molto tempo, ora finalmente possono passare dalla carta alla realtà”.