“Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese”, presentata la mostra al via il 13 maggio
Sarà un viaggio nella vicenda itinerante di Caroto visto a confronto con i suoi contemporanei, addentrandosi in una stagione di vivacissima fioritura delle arti, dell'archeologia, delle scienze naturali e del collezionismo.
E’ stata presentata ieri sera 19 aprile 2022 la mostra ‘Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese’, che si svolgerà dal 13 maggio al 2 ottobre 2022 in Gran Guardia, un grande approfondimento che Verona dedica per la prima volta al grande artista rinascimentale attivo tra Verona, Mantova, Milano e Casale.
“Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese”,
All’incontro, nella gremita sala Convegni della Gran Guardia, sono intervenuti il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Cultura Francesca Briani e i curatori dell'esposizione Francesca Rossi, Gianni Peretti, Edoardo Rossetti.
“In questi cinque anni è stato fatto un grande lavoro dall’assessore Briani e dal direttore del Sistema Museale Rossi – ha affermato il sindaco Sboarina -. Sulle tre grandi mostre che avevamo progettato per questi cinque anni molto ha inciso la pandemia. Una è stata sospesa per il lockdown, 'Da Chagall a Kandinsky', con grande tenacia siamo riusciti a celebrare i 700 dalla morte di Dante e abbiamo dovuto spostare l’inizio di questa dedicata a Caroto. L'importante è che comunque ce l'abbiamo fatta, merito anche del lavoro di ricerca che non si è mai fermato. Anche durante il Covid abbiamo programmato il futuro per farci trovare pronti in tutti i campi al momento della completa ripartenza. Così anche nei musei abbiamo arricchito le nostre collezioni con numerose donazioni e adesso siamo impegnati nell'importante novità del nuovo percorso museale in Arena. La mostra dedicata a Caroto dunque non è altro che il coronamento di un lavoro fatto nel silenzio e nella difficoltà di questo ultimo periodo, ma che inizia a dare i propri frutti”.
“Finalmente siamo pronti a tagliare l’importante traguardo di questa mostra, che ha impegnato la direzione dei musei e i curatori per ben tre anni di studio e approfondimento – ha detto l’assessore Briani -. Per la prima volta dedichiamo una grande esposizione a Caroto. Purtroppo doveva svolgersi a novembre 2020 ma, per i motivi che conosciamo e che hanno obbligato tutti a fermarsi, inizierà il 13 maggio. Ringrazio anche la Diocesi di Verona con la quale la collaborazione è stata strettissima”.
La mostra
Sarà un viaggio nella vicenda itinerante di Caroto visto a confronto con i suoi contemporanei, addentrandosi in una stagione di vivacissima fioritura delle arti, dell'archeologia, delle scienze naturali e del collezionismo.
Oltre 100 saranno le opere esposte, provenienti dalle collezioni civiche e da alcune delle più prestigiose collezioni italiane ed estere, su un percorso espositivo articolato in 9 sezioni arricchite da 3 innovative istallazioni multimediali con proiezioni e ricostruzioni immersive di contesti.
Per rendere ancora più godibile la visita è stato previsto un supporto didattico accessibile tramite App in italiano ed inglese, oltre a un gioco realizzato con la Realtà aumentata e una ricca proposta di percorsi e attività pensate per tutti i pubblici. Alla mostra inoltre si lega un itinerario nella città di Verona, nei luoghi e nelle chiese che custodiscono le testimonianze di Caroto e del primo Cinquecento veronese che possono essere apprezzate nel loro contesti d’origine.
Il progetto espositivo è frutto di ricerche che hanno coinvolto vari istituti del sistema museale veronese, dal Museo di Castelvecchio, in qualità di capofila, al Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, Museo Archeologico al Teatro Romano, Museo Lapidario Maffeiano e Museo di Storia Naturale, accanto a un'ampia rete di collaborazioni interistituzionali e prestiti, con un ruolo cruciale svolto da due partner scientifici, i musei di Palazzo Ducale di Mantova e del Castello Sforzesco di Milano.