Terminato il parco della Provianda, Sboarina: “Consegniamo un polmone verde che non c’era”
L’opera ha un costo di 1 milione e 364 mila euro.
E’ già stato ribattezzato il parco degli studenti, anche se sarà aperto a tutta la cittadinanza. Fresco di semina, il parco della Provianda è praticamente ultimato.
Terminato il parco della Provianda
Mancano gli ultimi dettagli e poi potrà davvero essere vissuto dal popolo universitario, dai veronesi e dai visitatori. Un’area che, a differenza di altre situazioni, viene consegnata per la prima volta alla comunità, grazie al passaggio di tutto il compendio dal Demanio al Comune.
In meno di un anno, l’opera è stata iniziata e portata a termine. Si tratta dell’area verde di 25 mila metri quadrati attigua al parco delle Maddalene, altri 15 mila metri quadri già accessibili alla cittadinanza. Dall’avvio del cantiere lo scorso 16 giugno, sono stati sistemati i terrapieni, realizzati percorsi ciclo-pedonali, piantumati 58 alberi ad alto fusto tra cui un doppio filare di 58 tigli in corrispondenza di quello che sarà il futuro Viale Monumentale, un percorso pedonale che collegherà Porta Vescovo all’attuale Università. Sono stati inoltre valorizzati i pozzi di epoca austriaca, utilizzati per la raccolta delle acque meteoriche e rinvenuti durante l’indagine archeologica, attraverso una marcatura del perimetro con piccole piazzole verdi in depressione incorniciate da un bordo perimetrale in pietra di Prun. L’arredo urbano e le finiture sono uguali a quelli posti all’interno del Parco del bastione delle Maddalene. L’opera ha un costo di 1 milione e 364 mila euro.
L’opera è la prima prevista dal cronoprogramma per il recupero delle ex Caserme Santa Marta e Passalacqua nel cuore di Veronetta. A giugno partirà il cantiere per il parco sportivo e alla palestra universitaria, un edificio che si integrerà con l’ambiente circostante e che sarà caratterizzato dal tetto green. Contestualmente sarà messo in sicurezza il muro ‘Alberto’, tratto della Cinta Magistrale già ricomposto secondo i disegni asburgici con un intervento filologico.
A visionare i lavoro si è recato il sindaco di Verona Federico Sboarina, insieme agli assessori ai Lavori pubblici e alla Pianificazione urbanistica. Presenti il responsabile del procedimento, l’architetto dell’Edilizia monumentale e civile Guido Paloschi e i
progettisti dello studio I&G Engineering.
“Questa è una prima volta assoluta – ha detto il sindaco -, nel senso che fino ad oggi i veronesi non hanno mai potuto usufruire di un’area che fino a una decina di anni fa era di proprietà del Demanio. Dopo il passaggio al Comune, è partito il complesso intervento di recupero e riqualificazione di tutto il compendio, questo è il cuore pulsante dell’Università, oltre che il nuovo baricentro del quartiere. Quanto all’aree verde, gli aggettivi si sprecano di fronte a ciò che appare agli occhi. Mancano solo gli studenti e i veronesi per fare di questo luogo un punto di aggregazione, socialità, sport e sostenibilità”.
“I tempi sono stati rispettati alla perfezione – ha aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici -. In questi giorni viene conclusa la semina del prato, prima dell’estate il manto erboso coprirà tutta l’area e gli alberi già piantati assicureranno ombra e refrigerio. Le opere successive si si susseguiranno in soluzione di continuità, accavallandosi laddove possibile proprio per non perdere nemmeno un mese utile. Ad ogni ambito di intervento privato, infatti, corrisponderanno altrettante opere di urbanizzazione pubbliche. In questa maniera si andrà di pari passo e tutto verrà ultimato secondo le tempistiche prefissate dalla Giunta”.