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Blitz per i bagni “gender-free” all'Università di Verona, non mancano le polemiche cattoliche

Il collettivo LGBTQIA+ dell’università di Verona ha deciso di rendere “gender-free” i bagni dell’ateneo scaligero.

Blitz per i bagni “gender-free” all'Università di Verona, non mancano le polemiche cattoliche
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Giugno è il mese del Pride, volto a sensibilizzare, celebrare e supportare la comunità LGBTQ+ e all’università dii Verona sono “apparsi” i bagni gender-free.

Blitz per i bagni “gender-free” all'Università di Verona

Il gruppo “Eimì”, collettivo LGBTQIA+ dell’università di Verona, contro le discriminazioni e l'odio e a supporto delle minoranze, nella giornata di martedì 31 maggio 2022 ha deciso di rendere “gender-free” i bagni dell’università di Verona ponendo degli adesivi con un unicorno e la scritta “bagno gender-free”.

Non sono mancati anche i volantini che recitano “Non tutte le donne hanno il ciclo. Non tutte le persone con il ciclo sono donne”. Questa iniziativa, in concomitanza con il “Pride Month”, vuole portare all’avvio del cambiamento nell’università, per fare in modo anche attraverso dei “bagni neutrali”, di accogliere, considerare e riconoscere qualsiasi tipo di corpo, aldilà della decisione tra i sessi, il maschio e la femmina. Sui social il gruppo Eimì ha spiegato:

“Oggi abbiamo portato in tutte le sedi dell'università di Verona i bagni gender-free.
Ci aspettiamo che questa iniziativa venga presa in considerazione e portata avanti soprattutto dai gruppi studenteschi che si occupano di rappresentanza.
Ci auguriamo che abbiano il coraggio di portare avanti questa battaglia di civiltà e di non ricordarsi della nostra comunità solo quando si parla di pride. Questa, infatti, è la differenza tra l'essere alleatɜ e fare rainbow washing.
I bagni misti sono una scelta rispettosa per tutta la comunità accademica, evitano situazioni che creano discriminazione e violenza sia per le persone trans* che non-binary”.

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Non mancano le polemiche

Ovviamente il gesto non è passato inosservato anzi, ha infastidito i Fedeli Cattolici Veronesi che in una nota hanno spiegato:

“Dopo aver organizzato dal 13 al 17 maggio una serie di eventi a sfondo omosessualistà in Università di Verona ( finanziati dall'Ateneo, ergo dalle tasse di tutti gli studenti), non pare essere finita in ambito accademico per quanto concerne la propaganda LGBT. Il 31 maggio il collettivo queer ‘Eimi’' ha tappezzato le insegne dei bagni dei maschi (e non) con degli adesivi con la scritta ‘gender free’. Hanno pubblicato il tutto sul loro profilo Instagram riprendendo anche il profilo dell'Università, senza alcuna reazione. A prescindere dal contenuto, non è consentito dal regolamento apporre adesivi su indicazioni di luoghi di pubblica utilità, anche a scopo ideologico. Chiediamo al Rettore Nocino di intervenire o quantomeno di fornire una spiegazione per questi abusi”.

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