Trasferita all’Accademia di Belle Arti la scultura “La madre” donata al Comune
Il quartetto di statue ‘strache’, ‘La Madre’ e le perdute ‘Condottiero’, ‘Nocchiero’ e ‘Agricoltura’, così definite dai cittadini per la loro posizione distesa, adornavano gli angoli del ponte Garibaldi.
L'opera ‘La madre’, probabilmente riconducibile all’artista veronese Ruperto Banterle, entrata a far parte della collezione dei Musei civici veronesi.
Trasferita all’Accademia di Belle Arti la scultura “La madre” donata al Comune
La scultura, oggetto di donazione da parte della famiglia Finotti alla Galleria d'Arte Moderna Achille Forti, è stata trasferita da residenza privata al Chievo al Laboratorio di Restauro dell'Accademia di Belle Arti di Verona, dove sarà effettuato l’intervento di sistemazione da parte degli studenti.
L'opera, in fase di attribuzione allo scultore veronese, potrebbe essere l’unica scultura superstite delle quattro realizzate tra il 1934 e il 1939, andate distrutte nei bombardamenti tedeschi nella ritirata del 25 aprile 1943.
Il quartetto di statue ‘strache’, ‘La Madre’ e le perdute ‘Condottiero’, ‘Nocchiero’ e ‘Agricoltura’, così definite dai cittadini per la loro posizione distesa, adornavano gli angoli del ponte Garibaldi.
‘La Madre’, appartenente ai fratelli Marco e Massimiliano Finotti, potrebbe così aggiungersi alle già famose opere di Banterle presenti a Verona, quali ‘Testa Ritratto di Lionello Fiumi’, ‘Anelito fuggente’ e ‘Bozzetto del monumento di L. Fiumi’ donate e conservate nei musei del Comune di Verona.
Un arricchimento del patrimonio artistico veronese frutto di un vero e proprio lavoro di squadra, partito nel 2016 con la ricerca delle sculture da parte del gruppo ‘I ragazzi della via Paal’, composto da Massimo Rosa, Francesco Tirozzi, Fabrizio Sordi e Luigi De Paoli.