Agsm-Aim, braccio di ferro tra sindaco di Verona (azionista di maggioranza) e presidente della neonata società
Il primo cittadino di Verona aveva chiesto la sospensione e il rinvio del Cda. Ma il Cda c'è stato (contro il volere del Comune, azionista di maggioranza) e si è chiesta la revoca dell'Amministratore e consigliere delegato Stefano Quaglino...
E' una vicenda intricata quella che sta coinvolgendo la neonata società Agsm-Aim e, in parte il Comune di Verona. La multiutility controllata dall'Amministrazione scaligera e vicentina, infatti, naviga in acque un po' turbolente. Mare mosso, insomma, e ora cerchiamo di capire il perché.
Agsm-Aim: continua il braccio di ferro
Il primo cittadino di Verona rappresenta il socio di maggioranza, il Comune di Verona, e il presidente di Agsm-Aim così come i membri del Cda, in questo senso, nominati proprio dal Comune di Verona, dovrebbero (condizionale d'obbligo) godere della fiducia del sindaco.
Ma qui Tommasi è stato chiaro: non sembra proprio più nutrire tale fiducia per il presidente Casali, così come per la consigliera Vanzo. Come mai?
Sembra per l'operazione di acquisto del 35 per cento della holding milanese Compago. Un affare importante che sembrava già concluso. E che invece si è incagliato. Motivo per cui il rapporto tra sindaco, presidente e consigliera sembri irrimediabilmente rotto.
Per questo motivo il primo cittadino ha chiesto le dimissioni dei due. Ma la richiesta è stata respinta. Il sindaco, allora, ha convocato un Cda per i primi di dicembre e di sospendere riunioni prima di tale incontro.
Ma anche in questo caso la voce del socio di maggioranza sembra non essere stata presa in considerazione. sì, perché il Cda c'è stato. Il 28 novembre. Ieri. E si è pure deciso di chiedere la revoca dell'Amministratore e consigliere delegato Stefano Quaglino.
Chiesta la revoca dell'Amministratore delegato Quaglino
Al consiglio di amministrazione di Agsm-Aim sono state presentate le relazioni dei consulenti sull’operazione sotto esame, vale a dire l'acquisizione - poi bloccata - del 35% di Compago, una società lombarda che vende elettricità e gas. Assenti Francesca Vanzo e Stefano Quaglino.
Qui l’ultimo colpo di scena, i presenti - tra cui Casali - hanno chiesto la revoca per giusta causa di Stefano Quaglino, amministratore e consigliere delegato, che aveva seguito la partita Compago.
È l’ultimo capitolo del braccio di ferro che si sta consumando all’interno della società nata dalla fusione delle municipalizzate di Verona e Vicenza. Le tensioni vanno avanti da mesi soprattutto in seno alla parte scaligera, tanto che Tommasi aveva chiesto di dimettersi al presidente Casali e alla consigliera Vanzo, colpevoli a suo dire di scarsa trasparenza nei rapporti con lui. I due hanno rifiutato di lasciare il proprio posto.
Tommasi convoca l'Assemblea dei Soci per il 7 dicembre
Tommasi va dritto per la sua strada e ha chiesto la convocazione dell’Assemblea dei Soci il prossimo 7 dicembre per valutare proprio la revoca di Casali e Vanzo, a cui a questo punto si aggiunge anche quella di Quaglino, deliberata ieri dal cda.
A rinfocolare le polemiche è l’ex˗sindaco di Verona, ora parlamentare di Forza Italia, Flavio Tosi:
"Casali e il cda hanno avallato l’operazione Compago quattro volte poi si sono tirati indietro. Forse perché il consigliere Quaglino ha rifiutato tentativi di assunzione di amici degli amici."