Produzioni enologiche del Veneto: la grande tradizione dei “frizzanti”

Produzioni enologiche del Veneto: la grande tradizione dei “frizzanti”
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Non si afferma nulla di nuovo nel dire che il Veneto abbia una tradizione molto radicata per quel che riguarda la produzione enologica, e una tipologia di vino particolarmente diffusa, vero e proprio simbolo della regione, è quella del vino frizzante.

Capita spesso di imbattersi nella denominazione “vino frizzante”, ma a cosa fa riferimento esattamente? Andiamo a scoprirlo.

Cosa contraddistingue i vini frizzanti

La differenza tra un vino frizzante e un vino spumante è nella loro pressione, la quale è dovuta all’anidride carbonica che si sviluppa durante il processo di fermentazione; nei vini spumanti tale pressione deve essere di almeno 3,5 bar (o 3 bar, per determinate tipologie), mentre nei vini frizzanti deve collocarsi tra 1 e 2,5 bar.

Differenze percettibili già a primo acchito sono quelle relative alla bottiglia che contiene il vino: i vini frizzanti sono in genere collocati in bottiglie dal vetro più sottile e leggero rispetto a quello tipico degli spumanti, ciò è appunto possibile per via dell’inferiore pressione, inoltre delle differenze si registrano anche per quel che riguarda i tappi, che se per gli spumanti devono essere rigorosamente “a fungo”, nei vini frizzanti possono essere anche a vite, a tappo o a corona.

Per quanto riguarda i processi produttivi, invece, il metodo tipico dei vini frizzanti è il cosiddetto Charmat: tale metodologia prevede una doppia fermentazione, la seconda della quale deve avvenire in appositi fermentatori in acciaio inox controllati sia nella temperatura che nella pressione.

Il metodo Charmat si utilizza sia nella preparazione di frizzanti che di spumanti, tuttavia mentre negli spumanti la durata della seconda fermentazione è tra i 20 ed i 30 giorni, nei frizzanti è inferiore e si colloca tra 15 e 20 giorni.

Il prosecco, il frizzante veneto per eccellenza

In Veneto, la produzione più tipica per quel che riguarda i frizzanti corrisponde senz’altro al prosecco, autentica icona della regione.

Il prosecco è un vino bianco (in casi più rari, rosato) che viene proposto in molte diverse varianti, come si può notare visitando le proposte presenti nella sezione dedicata al vino frizzante di un noto e-commerce come VinoPuro.

Non necessariamente il prosecco rientra tra i vini frizzanti, esso infatti può collocarsi anche nella categoria degli spumanti o in quella dei cosiddetti fermi, in base alla metodologia con cui viene prodotto, tuttavia in Veneto la sua produzione riguarda principalmente i frizzanti.

Il prosecco viene prodotto con un vitigno denominato Glera, da cui deriva il particolare colore della bevanda, bianco con lievi tendenze al giallo.

Il vitigno Glera compone, con il Veneto, un vero e proprio binomio inscindibile, sebbene dei vitigni di questo tipo si trovino anche nel vicino Friuli-Venezia Giulia, e proprio per via di questa sua caratteristica il prosecco può essere sia di tipo DOC, Denominazione di Origine Controllata, che di tipo DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Il prosecco è un vino che può essere consumato nei pasti, soprattutto per accompagnare antipasti e secondi piatti di pesce o di carne, come anche in altre occasioni, ma in Veneto fa assolutamente rima con aperitivo, essendo senza dubbio la bevanda alcolica più gettonata nei classici aperitivi serali che, in regione, sono considerati un vero e proprio rituale conviviale.

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