Cameriere massacrato di botte dal branco per non aver offerto una sigaretta a un ragazzino
Una violenza inaudita, l'hanno preso a calci e pugni anche quando ormai era a terra...
Ad assistere alla scena c'era un altro gruppo di ragazzi: nessuno ha mosso un dito per difendere il cameriere aggredito dal branco...
Cameriere massacrato di botte dal branco per non aver offerto una sigaretta a un ragazzino
E' semplicemente uscito dal ristorante in cui lavora, dopo una dura giornata, per gettare via l'immondizia nei vicini cassonetti. Ha approfittato, lungo il tragitto che separa il locale dalla spazzatura, per accendersi una sigaretta. Chissà, forse la prima dopo il turno... E mai si sarebbe aspettato di dover finire nel mirino di una "gang".
Sì, perché è impossibile definire "gruppo" una compagine di giovanissimi che si è resa colpevole di una feroce aggressione. Ma andiamo con ordine. Siamo in zona piazza Viviani. E' sabato sera, sono da poco passate le 23.30. Il cameriere in questione, protagonista e vittima della vicenda, come detto, ha praticamente finito il suo turno di lavoro. Esce, butta la pattumiera e si fuma una sigaretta. Tutto normale. Ma arrivato ai cassonetti di via Nizza viene avvicinato da alcuni giovani.
Uno gli chiede una "bionda". Lui risponde "picche", dice di non averne altre con sé, in quel momento. E si rimette in marcia per tornare verso il locale. Ma è proprio qui che va in scena il teatro dell'assurdo: il gruppetto si ripresenta. Con la stessa richiesta di due minuti prima. Vogliono una sigaretta. Lui, forse anche un po' stranito, replica il no già pronunciato. E si scatena la violenza: i giovani lo accerchiano, lo prendono a calci e pugni fino a quando non stramazza al suolo.
E una volta a terra infieriscono, brutalmente, con altri colpi violentissimi, sul corpo e sul viso. Senza alcuna pietà. Se non fosse stato per un passante, forse, sarebbe potuta anche finire in tragedia. Il cameriere è stato soccorso sul posto da un'ambulanza, ma poi per le cure più approfondite si è deciso di predisporre il trasferimento all'ospedale. Sembra, per condire con un ultimo elemento una storia già di per sé folle, che nei paraggi dell'aggresione ci fosse un altro gruppo di giovani. Forse coetanei della "gang". Ma nessuno ha mosso un dito...