Allagamenti nel veronese, dichiarato lo stato di crisi
Gli allagamenti e il vento forte avevano prodotto danni al patrimonio pubblico e privato, nonché forti disagi alla circolazione ed ai cittadini stessi
Gli allagamenti e il vento forte avevano prodotto danni al patrimonio pubblico e privato, nonché forti disagi alla circolazione ed ai cittadini stessi
Con decreto firmato il 2 agosto il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di crisi per gli eccezionali eventi atmosferici verificatisi nei giorni 27 e 28 luglio nel territorio della Provincia di Verona.
Il Presidente si riserva di trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il decreto al fine di richiedere l’eventuale dichiarazione dello “Stato di emergenza”.
Il decreto, come fa saere la Regione Veneto in un comunicato, pur se emanato al termine delle ricognizioni e del censimento dei danni effettuato dai sindaci dei territori interessati, è da considerarsi “non esaustivo”: esso infatti è suscettibile di integrazioni qualora gli altri enti dovessero segnalare danni e disagi non ricompresi nella stessa ricognizione e verificatisi negli stessi giorni del mese di luglio.
L’evento – come ricorda il decreto - si è manifestato con una serie di temporali forti con precipitazioni persistenti, a tratti e localmente intense associate a forti raffiche di vento e grandine, che dalla serata di mercoledì 27 luglio 2016 hanno interessato a più riprese il territorio comunale di Verona e che localmente si sono esaurite solo dopo le 2:00 circa del 28 luglio 2016, provocando allagamenti anche di notevole entità in diverse zone del territorio comunale di Verona, soprattutto nel quartiere di Veronetta ma anche nella Città Antica e nel quartiere Cittadella, in sinistra Adige da zona Ponte Garibaldi - Borgo Trento - Valdonega a zona Ponte Nuovo - Università e ancora nelle zone di Borgo Milano, Stadio, Porta Palio e Porta Nuova, con interruzione anche della circolazione stradale a causa degli allagamenti.
Gli allagamenti e il vento forte hanno prodotto danni al patrimonio pubblico e privato (cantine, autorimesse, negozi, ristoranti, magazzini) nonché forti disagi alla circolazione. Si è reso necessario l’intervento di numerose squadre dei Vigili del Fuoco e delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile per rispondere alle circa duecento richieste pervenute, per operazioni di mitigazione del rischio idrogeologico in edifici privati, pubblici, attività commerciali e in diversi sottopassi stradali.