"Mi hai colpito! Guarda che danno, ora voglio i soldi": ma l'abile truffatore ha simulato i graffi coi gessetti colorati
Funziona così: lanciano addosso all'auto un oggetto per simulare l'urto, poi inseguono le vittime e le costringono a fermarsi... Questa volta però gli è andata male
Sabato 22 aprile, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R.M. della Compagnia di Caprino Veronese hanno tratto in arresto un ragazzo di 22 anni, con precedenti specifici, sorpreso mentre stava perpetrando la cosiddetta “truffa dello specchietto” in danno di una coppia di anziani turisti tedeschi.
"Mi hai colpito! Guarda che danno, ora voglio i soldi"
I Carabinieri di Caprino Veronese, che hanno intensificato la presenza sul territorio ed i controlli alla circolazione stradale in occasione del ponte del 25 aprile, stavano pattugliando la strada regionale 450 che da Peschiera del Garda conduce ad Affi, quando lungo una piazzola di sosta nel tratto che attraversa il comune di Cavaion Veronese hanno notato fermi a bordo strada, in direzione del lago di Garda, una Volkswagen Golf con targa italiana ed una monovolume con targa tedesca che trainava una roulotte e i due conducenti che parlavano fra loro all’esterno dei veicoli.
I militari, che stavano procedendo nell’opposto senso di marcia, addestrati a riconoscere i mezzi e le tecniche utilizzate dai truffatori e costantemente impegnati a contrastare l’odioso fenomeno, hanno intuito qualcosa di sospetto ed hanno velocemente guadagnato il primo cavalcavia ove poter invertire la marcia. Il colpo d’occhio dei militari della Aliquota Radiomobile si è rivelato corretto quando hanno raggiunto la piazzola di sosta, dove hanno potuto assistere direttamente alla consegna da parte dell’anziano conducente del veicolo tedesco, tremante ed in evidente stato di confusione, di alcune banconote al ragazzo italiano.
Immediatamente fermato, quest’ultimo è stato trovato in possesso dei 150 euro che aveva appena ricevuto dalla controparte, la quale ha spiegato agli operanti di averglieli dovuti dare dopo essere stato inseguito e costretto a fermarsi. Il conducente della Golf accusava infatti l’anziano turista tedesco di avergli danneggiato lo specchietto con la roulotte, mostrandogli il danno prodotto ed il relativo segno lasciato sulla carrozzeria del rimorchio.
Ma l'abile truffatore ha simulato i graffi coi gessetti colorati
Ai militari non c’è voluto molto per smontare la ricostruzione del giovane poiché hanno rinvenuto, all’interno del mezzo, una comune scatola di gessetti di vari colori, usati normalmente nelle scuole, fra i quali quello utilizzato per “rigare” la roulotte. Inoltre, lo specchietto della Golf presentava dei graffi, chiaramente artefatti e datati, non compatibili con una recente collisione. Infine, già occultata all’interno del libretto di circolazione, i Carabinieri hanno rinvenuto una ulteriore banconota da 100 euro che il tedesco aveva consegnato al truffatore poco prima, ma che non era stata sufficiente, secondo quest’ultimo, a ripagare il danno simulatamente arrecato e costringendo così il turista a tornare al mezzo per farsi dare dalla moglie, che lo attendeva a bordo, altro denaro contante.
Questa perdita di tempo è risultata fatale per il giovane poiché ha consentito ai militari di intervenire nella piena flagranza del reato e trarlo in arresto. In particolare, gli operanti hanno ipotizzato il reato di truffa aggravata dall’aver approfittato di circostanze legate all’età della vittima, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. Inoltre, hanno proceduto al sequestro cautelare del mezzo ai fini della successiva confisca amministrativa, sfruttando una norma del codice della strada che la consente per tutti i veicoli utilizzati per la commissione di reati.
Il tipico modus operandi di questo tipo di truffatori è infatti quello di utilizzare veicoli con specchietti retrovisori appositamente danneggiati, a volte addirittura amovibili, e simulare incidenti con ignari utenti della strada, spesso lanciando palline di stucco o gomma, che non lasciano segni sui veicoli delle vittime, per simulare il rumore dell’urto. Quindi, una volta raggiunti e costretti i conducenti a fermarsi, approfittando della concitazione del momento, segnano i veicoli coinvolti con gessetti o pennarelli dei rispettivi colori per simulare gli effetti dell’urto. Infine, propongono un accordo transattivo con la controparte rappresentando la non economicità di ricorrere alle assicurazioni, facendosi consegnare denaro contante ed allontanandosi velocemente subito dopo.
Dell’arresto ne è stata data comunicazione al PM di turno presso la Procura della Repubblica di Verona, Dott.ssa Maria Beatrice Zanotti, che ha disposto di trattenere in camera di sicurezza l’arrestato e tradurlo, nella mattinata odierna, presso il Tribunale di Verona per presenziare all’udienza con rito direttissimo.
All’esito della direttissima, il Giudice, Dott. Pasquale Laganà, ha convalidato l’arresto e ha applicato la misura cautelare del divieto nella Regione Veneto a carico dell’imputato.
Si rappresenta che la misura è adottata di iniziativa da parte del Comando procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda in questione sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.