Irruzione interforze negli stabili abbandonati della città: sei stranieri espulsi
L’operazione è partita intorno alle 7.30 di ieri, giovedì 13 luglio 2023
Il dialogo ed il confronto sono fondamentali: è questo il metodo intrapreso dal Questore Massucci con le Forze dell’Ordine e con tutte le realtà cittadine – politiche e associative – per creare un progetto unitario di comunità che migliori la sicurezza di Verona.
È necessario, però, il massimo rigore nei confronti di chi sbaglia: “la paura delle conseguenze, ma soprattutto l’immediatezza delle conseguenze, sono la strada da portare avanti”.
Irruzione interforze negli stabili abbandonati della città: sei stranieri espulsi
Lo testimoniano il continuo monitoraggio e la sempre progressiva implementazione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica messi in campo dalla Polizia di Stato veronese: risale a ieri, giovedì 13 luglio 2023 l’operazione interforze che ha portato, in un solo giorno, a 6 espulsioni e a 3 allontanamenti con ordine del Questore di altrettanti cittadini stranieri, tutti di origine nordafricana.
L’operazione è partita intorno alle 7.30, quando quarantaquattro uomini della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale hanno fatto irruzione in una serie di stabili abbandonati della città: prima in Viale Piave, poi in Via Giovanni Verga, infine nei pressi della “ex piscina Castagnetti”: tredici le persone straniere trovate – tutte sprovviste di documenti – che occupavano abusivamente gli edifici; nove i soggetti che – dopo essere stati accompagnati presso gli Uffici delle Forze dell’Ordine in campo – sono stati messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Verona in quanto risultati irregolari sul territorio nazionale.
Di questi, 6 sono stati espulsi e ad altri 3 è stato notificato l’ordine di allontanarsi dal territorio nazionale entro il termine di sette giorni: tutti di origine nordafricana, di età compresa tra i 23 e i 39 anni e con precedenti per stupefacenti, reati contro il patrimonio, lesioni personali, resistenza a Pubblico Ufficiale e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.
L’intervento di ieri mattina si inserisce all’interno di un progetto-sicurezza interforze avviato dalla Questura e finalizzato, da un lato, ad un’implementazione dei controlli in specifiche zone critiche della città –tesi ad individuare aree strategiche lasciate al degrado ed occupate abusivamente da stranieri irregolari – e dall’altro, improntato a porre in essere azioni di miglioramento sociale attraverso la promozione di un dialogo conoscitivo e costruttivo con le comunità straniere e con tutte le fragilità sul territorio.
Si ricordano le parole del Questore al suo insediamento: “il nostro obiettivo principale è quello di rilasciare un buon permesso di soggiorno quando ci sono le condizioni per farlo, perché questo consente un’integrazione reale, ma nello stesso tempo bisogna essere capaci di respingere quando è necessario”.
Quella delle espulsioni con invio ai Centri di Trattenimento per il Rimpatrio (CPR) sarà la via maestra dei prossimi mesi. Non c’è dubbio, infatti, che, nei casi di persone inequivocabilmente dedite a delinquere, sia molto più efficace l’allontanamento dal territorio provinciale di un arresto che, in sede penale, può portare nella stragrande maggioranza dei casi a misure cautelari diverse dal carcere, ma non adeguare ad evitare il reiterarsi dei reati.
Su tali linee piena sinergia ed unicità di intenti in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e con il nuovo Procuratore della Repubblica Raffaele Tito.