Drammatica situazione

Dall'Africa a Verona per un futuro dignitoso, ma ora è senza casa: la struggente storia di Alfred

E' partita una campagna di raccolta fondi per aiutarlo a realizzare il suo sogno...

Dall'Africa a Verona per un futuro dignitoso, ma ora è senza casa: la struggente storia di Alfred
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E' partito dal suo Paese per migliorare la sua vita. Aveva un sogno Alfred, insieme a sua moglie Bridget: comprare una casa in cui vivere con i propri figli. Ma dopo il lungo viaggio dalla Nigeria, ormai 20 anni fa, gli step in Olanda e Spagna, dopo 12 anni trascorsi in Italia a Verona, ora perderà l'alloggio in cui è stato per tutto questo tempo. Il proprietario dello stabile, infatti, ha deciso di destinare l'appartamento ad altro uso. Come andrà a finire? Questa campagna di raccolta fondi mira proprio a dargli una mano per continuare ad alimentare il proprio sogno...

Dall'Africa a Verona per un futuro dignitoso, ma ora è senza casa: la struggente storia di Alfred

Non è affatto facile trovare da affittare una nuova casa che sia adatta alle loro esigenze. Le risorse economiche di Alfred sono limitate e non c’è disponibilità di alloggi comunali in città.

La raccolta fondi ha l’obiettivo di aiutare Alfred e Bridget a realizzare il sogno di comprare una casa. Grazie a Banca Etica, Alfred potrà ottenere un mutuo di 50.000 euro, che però non è ovviamente sufficiente: anche nel caso di un’asta (bando asta ATER Verona), ad esempio, il prezzo minimo per un appartamento adatto è di 64.000 euro, al quale vanno comunque aggiunte le altre spese necessarie (ristrutturazione, arredamento, ecc.).

Alfred è una persona gentile e positiva, che quando ti incontra ti chiede sempre come stai e che ti ringrazia ripetutamente per ogni aiuto. La sua è una storia di coraggio e perseveranza: ha lasciato la Nigeria oltre 20 anni fa, intraprendendo un difficile viaggio attraverso il Sahara, la Spagna e l'Olanda, prima di giungere in Italia. Con il tempo, ha costruito una vita dignitosa, riuscendo a farsi raggiungere dalla sua famiglia e continuando a sostenere a distanza sua mamma e alcuni fratelli rimasti in Africa.

Nel 2017 ha anche partecipato al progetto Migraventure di Etimos per provare a rientrare in Nigeria, ma la sua idea di riaprire la piccola fabbrica di mattoni del padre nella città natale non è stata tra quelle scelte per il supporto finanziario.

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