Occupazione, assunzioni in crescita a Villafranca
Le assunzioni effettuate nel lavoro dipendente dalle unità locali delle aziende collocate nella nostra provincia nel corso del 2015 sono state oltre 168mila, l’11% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
Le assunzioni effettuate nel lavoro dipendente dalle unità locali delle aziende collocate nella nostra provincia nel corso del 2015 sono state oltre 168mila, l’11% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
Nel 2015, secondo l’indagine Istat sulle forze di lavoro la media annua degli occupati in provincia di Verona è quantificabile in 394mila occupati, pari al 19% del totale regionale. Rispetto all’anno precedente, il numero degli occupati è in leggera contrazione (-4%); con un decremento più pronunciato per la componente femminile. Sul totale degli occupati il peso degli uomini è del 57%, quello delle donne pari al 43%.
Il numero delle persone in cerca di occupazione, pari a circa 26mila nel 2015, risulta in leggera crescita (il 23% in più) rispetto all’anno precedente. Il loro peso rispetto al totale regionale è del 17%. Le donne sono poco più di 14mila e rappresentano il 54% delle persone in cerca di occupazione nella provincia.
Complessivamente, le assunzioni effettuate nel lavoro dipendente dalle unità locali delle aziende collocate in provincia di Verona nel corso del 2015 sono state oltre 168mila, l’11% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il volume delle assunzioni registrato nel corso del 2015 in provincia di Verona è risultato, per la prima volta dall’avvio della crisi, superiore a quello rilevato nel corso del 2008, anno contraddistinto dal picco di massima espansione occupazionale. Rispetto al complessivo contesto regionale, il numero delle assunzioni effettuate nella provincia di Verona si mantiene attorno al 22% del totale. A conferma di una ritrovata dinamicità del mercato del lavoro, la significativa crescita delle assunzioni è accompagnata da un contestuale incremento delle cessazioni (+5% rispetto all’anno precedente); aumento che tuttavia si mantiene a livelli decisamente inferiori rispetto a quello che ha caratterizzato la dinamica positiva delle assunzioni.
Il bilancio di fine anno, per la prima volta dall’avvio della crisi, fa registrare performance particolarmente positive, nettamente migliori rispetto a quelle degli anni precedenti. Nel 2015, il saldo annuo delle posizioni lavorative nel lavoro dipendente è di circa +9mila unità; un valore ben al di sopra del risultato positivo registrato alla fine del 2008, quando l’espansione occupazionale, almeno nella prima parte dell’anno, era ancora ai massimi livelli.
Dal punto di vista territoriale, la crescita delle assunzioni complessivamente evidenziata nel 2015 ha interessato l’intero territorio provinciale. Rispetto al 2014, livelli di incremento elevati si sono registrati soprattutto nelle aree dei Cpi di Verona (+17%) ed Affi (+11%); incrementi più contenuti hanno invece contraddistinto i territori di Legnago (+5%) e Villafranca (+5%). Il saldo occupazionale di fine anno, positivo in tutte le aree della provincia, assume valori massimi nei Cpi di Verona (+5.300 unità), Affi (+1.160) e San Bonifacio (+1.085). Decisamente più contenuto, anche se pur sempre positivo, è il saldo nei Cpi di Bovolone, Legnago e Villafranca. In questi territori le posizioni lavorative risultano in crescita per poche centinaia di unità.
I primi aggiornamenti dei dati amministrativi riferiti al primo trimestre del 2016 mostrano tuttavia l’inizio del possibile esaurirsi delle eccezionali tendenze di crescita osservate nel corso del 2015 ed in particolare nel mese di dicembre. Con la consistente riduzione degli incentivi a partire dal 1 gennaio 2016 e dopo l’eccezionale crescita delle assunzioni nel 2015, è inevitabile attendersi per il 2016 uno stallo nel flusso delle assunzioni, con un progressivo cambio di tendenza, o per lo meno di velocità, delle dinamiche fin qui osservate.
I dati riferiti al primo trimestre del 2016 confermano questa tendenza: in provincia di Verona il flusso complessivo delle assunzioni, nel primo trimestre del 2016, cala dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2015, quello delle trasformazioni del 23%. A subire la maggiore battuta d’arresto sono, inevitabilmente, soprattutto i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato (-26%). Ciò nonostante, il saldo di fine periodo si conferma positivo e per la provincia di Verona (a differenza del Veneto) addirittura superiore a quello dell’anno precedente.
Sull’evoluzione delle dinamiche future, molto dipenderà dalla capacità del sistema produttivo locale di incorporare e trattenere il consistente numero di nuovi ingressi, teoricamente “stabili”, nel mercato del lavoro. In merito alla tenuta dei rapporti di lavoro attivati sulla spinta delle nuove previsioni normative (Jobs Act e decontribuzione) risulta al momento difficile riuscire a fare delle previsioni. Sarà necessario attendere qualche anno per poter valutare, in modo realistico, la loro persistenza effettiva nel tempo.