Incinta a 13 anni, accusata anche la madre insieme al fidanzato 19enne
La donna, che ha un'impresa di pulizie in un Comune veronese, è accusata di aver "incoraggiato" la figlia ad avere rapporti sessuali con il ragazzo
E' finita in Tribunale, a Mantova, la storia tra un 19enne e una 13enne che hanno avuto anche una bambina. Lui è accusato di violenza sessuale e ora rischia il carcere, la stessa accusa pende sulla madre della ragazza, una donna di 50 anni che gestiste un'impresa di pulizie in provincia di Verona.
Incinta a 13 anni
La loro storia d'amore è cominciata quando lei era ancora minorenne. E da quella relazione è nata anche una bambina.
Lei frequentava ancora la scuola media a Mantova quando le insegnanti si sono accorte che era incinta. Aveva solo 13 anni, mentre il fidanzato 19.
Il fidanzato accusato di violenza sessuale
Un legame solido tra i due, che dura ormai due anni, ma sul quale grava un'accusa di atti sessuali su minore. Accusa rivolta nei confronti del ragazzo, ma anche della madre della ragazzina, colpevole di non aver fatto nulla per impedire quella relazione.
Il ragazzo è quindi accusato di violenza sessuale, nonostante la giovane ragazza, nel 2021 (epoca dei fatti), avesse assicurato ai carabinieri che non ci fosse stata nessuna violenza, ma che quella gravidanza era solo il frutto dell’amore che li legava.
E che li lega tuttora. Tanto che da quando è nata la bimba (che ha un anno) convivono a casa con i genitori di lui, nel Mantovano.
Accusata anche la madre: la donna ha un'impresa di pulizie nel veronese
Martedì 10 ottobre 2023, davanti al Gup Arianna Busato, si è tenuta l'udienza preliminare sul caso nelle aule del Tribunale di Mantova dato che, come ricostruito dal pm Fabrizio Celenza, i primi incontri tra la minorenne e il 19enne sono avvenuti nell'abitazione della sorella di lei proprio nel Mantovano.
All'epoca, poi, in quella casa si trovava temporaneamente anche la loro madre 50enne che ha un’impresa di pulizie in un Comune veronese.
E proprio su quest'ultima il pm Celenza ha deciso di chiedere il processo contestandole la stessa accusa di violenza sessuale su minore infraquattordicenne di cui risponde il fidanzato. Il motivo, come afferma la Procura, starebbe nel fatto che la madre avrebbe "istigato la minore ad accondiscendere alle richieste del fidanzato". In altre parole avrebbe "incoraggiato" la figlia ad avere rapporti con lui.
In Tribunale mano nella mano
All’udienza preliminare i due giovanissimi si sono presentati in Tribunale insieme, mano nella mano. Con loro anche la bambina nel frattempo nata. Proprio a testimoniare la solidità del loro rapporto.
"A sconfessare la violenza - ha dichiarato all'uscita dal palazzo di giustizia l'avvocato Giovanni Gasparini, di Mantova, che difende il 21enne - è stato lo stesso atteggiamento dei ragazzi, mano nella mano. Una situazione molto tenera che dimostra come siano innamoratissimi e compongano una famiglia molto unita".
"Se il fatto fosse avvenuto solo 8 mesi dopo la ragazza avrebbe avuto 14 anni e sarebbe stato lecito", ha concluso.
Ma per la legge l’età anagrafica è un dato chiaro e inequivocabile e il ragazzo, che oggi ha quasi 21 anni, ora rischia dai 6 ai 12 anni.