Detenuto tenta il suicidio in cella, i poliziotti gli salvano la vita
Il segretario del SAPPE: "Nonostante le carenze di risorse umane e materiali, si è riusciti a mantenere l'ordine e la sicurezza, seppur con estrema difficoltà”
Un detenuto, in una situazione critica, è stato salvato grazie all'eccezionale tempestività e professionalità dell'intervento della Polizia Penitenziaria di Verona. La notizia è stata resa pubblica dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) attraverso il suo segretario generale, Donato Capece.
Detenuto tenta il suicidio in cella, i poliziotti gli salvano la vita
Il dramma ha avuto luogo nella VI Sezione detentiva della Casa circondariale Montorio di Verona, dove un detenuto ha tentato di togliersi la vita impiccandosi.
Fortunatamente, il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto prontamente, somministrando un immediato massaggio cardiaco e chiamando gli infermieri e il medico di guardia. Grazie a questa rapida risposta, il detenuto è stato salvato e trasferito d'urgenza in ospedale, anche se non si possono ancora escludere danni cerebrali.
Il segretario del SAPPE: "Un comportamento esemplare"
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha elogiato il personale di Polizia Penitenziaria per il loro comportamento esemplare e professionale, sottolineando l'importanza del loro ruolo nel garantire la sicurezza e il benessere dei detenuti nonostante le sfide legate alle carenze di risorse umane e materiali.
“Il personale di Polizia Penitenziaria che ha avuto un comportamento esemplare e professionale, degno di una valutazione lodevole. Chiaramente i ringraziamenti vanno anche al personale sanitario del carcere di Montorio per la loro professionalità e tempestività nell'immediato intervento. Plauso del SAPPE al personale di Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Verona che, nonostante le carenze di risorse umane e materiali, riesce a mantenere l'ordine e la sicurezza dell’istituto di pena, seppur con estrema difficoltà”.
Per il segretario generale del SAPPE, “questa è la Polizia Penitenziaria, pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti per tutelare la vita dei ristretti. Questo è il senso vero della parola comunità, talvolta sbandierata a sproposito, ma nel rispetto dei difficili ruoli che ognuno viene chiamato a svolgere per la propria parte di competenza”.
È importante notare che, negli ultimi 20 anni, la Polizia Penitenziaria ha sventato oltre 23.000 tentativi di suicidio e impedito quasi 175.000 atti di autolesionismo nelle carceri del Paese, un testimone dell'importanza cruciale del loro lavoro.
“Il dato certo è che la scelta di togliersi la vita è originata da uno stato psicologico di disagio. È un dato oggettivo che chi è finito nelle maglie della devianza spesse volte è portatore di problematiche personali sociali e familiari”, conclude il sindacalista, che rileva infine come “l’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. E si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.