Ciclovia del Lago di Garda, gli ambientalisti "frenano": "Questo progetto non s'ha da fare"
Le criticità e le preoccupazioni del Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda, che propone una radicale revisione del progetto
La Ciclovia del Garda è stata annunciata come un'opportunità di valorizzazione dei luoghi naturalistici e culturali dei 19 Comuni rivieraschi, di cui 8 sono situati nella provincia di Verona. Ma il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Lago di Garda solleva diverse preoccupazioni legate alle sue implicazioni sulla viabilità e sull'ambiente.
La Ciclovia del Lago di Garda
La Ciclovia del Garda è un itinerario ad anello che abbraccia le rive del lago di Garda, attraversa i territori della Regione del Veneto, della Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento, per una lunghezza complessiva di circa 165 km. Questa pista ciclabile si integra perfettamente con l'itinerario 7 della rete europea ciclabile EuroVelo (Eurovelo 7) e attraversa 19 comuni rivieraschi, di cui 8 sono situati nella provincia di Verona: Malcesine, Brenzone sul Garda, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda, per una distanza di circa 67 km.
Il processo di attuazione della Ciclovia ha seguito un percorso definito, che nel 2021 è stato consegnato al MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) del progetto di fattibilità tecnico-economica dell'intero percorso. A questo passo fondamentale è seguita l'approvazione, attraverso deliberazioni di Giunta, di accordi di programma specifici che hanno stabilito le linee guida per l'individuazione e la realizzazione congiunta dei primi lotti funzionali in collaborazione con le amministrazioni comunali coinvolte.
La Ciclovia del Garda è stata presentata non solo come un percorso ciclabile panoramico ma anche come un progetto che promuove la connettività tra le regioni coinvolte. La sua realizzazione è stata pianificata, coinvolgendo le autorità locali e garantendo il rispetto dell'ambiente circostante. Con la sua connessione alla rete EuroVelo 7, la Ciclovia è stata pensata come un'opportunità per promuovere il turismo sostenibile e a preservare il patrimonio unico del lago di Garda.
Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Lago di Garda
Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Lago di Garda, formato nel marzo 2023 grazie alla collaborazione di molte associazioni ambientaliste e privati cittadini delle regioni circostanti e della provincia di Trento, si erge come voce contraria alla realizzazione della Ciclovia del Garda.
La prima urgenza che ha spinto alla formazione di questo Coordinamento è stata "la consapevolezza dell'impatto devastante che la Ciclovia potrebbe avere sul territorio". Il 24 novembre 2023, a Peschiera del Garda, nel territorio veronese, si terrà un incontro cruciale in cui saranno esposte le preoccupazioni e le ragioni del Coordinamento.
Gli ambientalisti "frenano": "Questo progetto non s'ha da fare"
La Regione Veneto, nel suo comunicato del 10 febbraio 2023, ha annunciato l'avvio dei lavori per il primo tratto della Ciclovia a Malcesine, lungo la Gardesana Orientale, toccando 19 comuni rivieraschi. Tuttavia, il Coordinamento dissente fortemente da questa iniziativa, sottolineando le criticità e le conseguenze negative.
“Il Lago di Garda ha un valore ambientale unico: consapevoli di questo, la Ciclovia del Garda che vedrà la luce sarà realizzata tenendo conto della delicatezza del bacino lacustre e del territorio circostante. Con le soprintendenze il lavoro è costante e continuo affinché il progetto sia portato a compimento nel pieno rispetto del territorio. La Ciclovia è pensata infatti proprio guardando ad una mobilità slow, in cui le due ruote siano un mezzo per muoversi e conoscere, unendo turismo, sicurezza della circolazione, cultura e possibilità di godere delle bellezze dei luoghi”.
Aveva dichiarato la Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture e trasporti della Regione Elisa De Berti in occasione dell'avvio dei lavori.
Ma il Coordinamento Interregionale "dissente con forza ed espone le ragioni, le criticità, vale a dire lo sfregio alla bellezza del Lago di Garda che comporta la Ciclovia e l'impatto ambientale in quei luoghi dove il paesaggio culturale gardesano, tra nuclei di antica origine con caratteristiche architettoniche, storiche, culturali ed estetiche, si coniuga mirabilmente al paesaggio agrario e naturalistico."
Uno dei principali punti di disaccordo è legato alla progettazione della Ciclovia, che comporta "artificializzazioni estreme e soluzioni impattanti dal punto di vista paesaggistico". Il tracciato proposto attraversa zone caratterizzate da pareti rocciose, rendendo inevitabile l'installazione di passerelle sospese. Queste strutture, oltre a rappresentare un pericolo per la sicurezza dei fruitori della pista e dei bagnanti sottostanti, spiega il Coordinamento, compromettono la bellezza naturale del lago.
Tra le criticità evidenziate dal Coordinamento, vi sono la pericolosità di dissesti e cadute di massi lungo il versante roccioso e la stretta occupazione della spiaggia, precludendo l'accesso ai bagnanti. In caso di incidenti lungo i tratti sospesi della pista, la vicinanza alle rocce renderebbe difficoltose le operazioni di pronto soccorso, mettendo a rischio l'incolumità delle persone.
Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda propone quindi una radicale revisione del progetto, sostituendo le passerelle in acciaio a sbalzo con soluzioni intermodali alternative. L'idea è quella di potenziare la navigazione con battelli elettrici ecologici, preservando così il paesaggio e consentendo la fruizione legittima delle spiagge.
Nella seconda parte del percorso, la Ciclovia attraversa territori riconosciuti come di altissimo valore culturale, archeologico, paesaggistico e forestale. Il Coordinamento sottolinea la necessità di preservare l'integrità di questi luoghi, rimasti sostanzialmente immutati, da intrusioni incongrue di infrastrutture sportive.
In conclusione, la Ciclovia del Lago di Garda, sebbene proposta con l'intenzione di valorizzare i luoghi unici, solleva preoccupazioni significative che richiedono un riesame del progetto.