Cgil Verona si interroga sulle scelte di Ulss 9, serviranno nuovi infermieri
Contestate le scelte di Ulss 9 per la mancata partecipazione al bando Azienda Zero, ma la società risponde che non sarebbe stato corretto con un'altra graduatoria in atto
Fp Cgil Verona si dice molto preoccupata per la mancata adesione dell’azienda sanitaria Ulss 9 Scaligera al bando di Azienda Zero per l’assunzione di 439 infermieri, la cui scadenza è decorsa giovedì 11 gennaio 2024.
Richieste più unità
“Di per sé si tratta di una prima risposta, apprezzabile seppure insufficiente (stimiamo che il fabbisogno di infermieri in Veneto sia almeno di 4 mila unità) alla domanda che come Funzione Pubblica Cgil abbiamo posto con forza lo scorso 7 novembre, consegnando oltre 20 mila firme alla Regione Veneto per chiedere un piano straordinario di assunzioni nel pubblico impiego e in particolare nella Sanità.” affermano dalla Cgil Verona.
Ciò che è stato contestato all’Ulss 9 è la presunta mancanza di volontà nell’assumere nuove unità di personale, mentre i vincitori al concorso saranno destinati alle altre otto aziende sanitarie venete quando – sempre secondo Cgil – queste non sarebbero in condizioni peggiori di quelle di Verona, ma al contrario, sottolineano le sfide che entro il 2026 la società dovrà intraprendere per l’istituzione delle Case di Comunità.
Prendendo in esempio la figura dell’infermiere di famiglia (uno ogni 3 mila abitanti) sono state mosse nuove assunzioni, nello specifico 6, anche se a detta di Fp Cgil Verona la richiesta di rinforzo ammonterebbe a circa 300 infermieri. Un numero di gran lunga superiore alla graduatoria di Ulss Verona con 133 infermieri in lista e di cui bisognerebbe verificare la disponibilità da parte dei professionisti.
“Ricordiamo che il Dm 77/2022 prevede almeno una casa della comunità hub ogni 50.000 abitanti circa e una casa della comunità spoke ogni 20.000 abitanti circa. Prescrive, inoltre, una unità speciale di continuità assistenziale (costituita da un medico e un infermiere) ogni 100.000 abitanti e una centrale operativa territoriale ogni 100.000 abitanti.” - E continua Cgil – “Riportando lo schema alla situazione veronese, il decreto imposta una nuova rete di assistenza territoriale costituita da 14 ospedali della comunità (Odc); 45 case della comunità (Cdc) , 8 centrali operative territoriali (Cot) e l’istituzione di almeno un Infermiere di famiglia ogni 3 mila abitanti.”
Quale sarà la mossa di Ulss 9
La domanda fondamentale a cui Cgil vorrebbe risposta è come sarà possibile procedere all’attuazione delle case di comunità e dello sviluppo di assistenza territoriale se in programma non si sono nuove assunzioni. Si è cercato di dare due risposte che non predicono un risvolto positivo in nessun caso: la prima ipotesi è quella di privare la rete ospedaliera Scaligera Ulss 9 di alcuni medici, mentre la seconda affidarsi al privato che già si sta estendendo a causa delle condizioni di lavoro non concorrenziali nel settore della sanità pubblica.
In risposta alle contestazioni mosse da Cgil Verona, l’Ulss 9 ha dichiarato in una nota di non aver aderito all'ultimo concorso indetto da Azienda Zero “in quanto al momento della richiesta era già presente una graduatoria aziendale, che attualmente conta ancora 133 infermieri professionisti, in scadenza a marzo 2025.”
Secondo l’azienda ospedaliera scaligera pertanto non sarebbe stato corretto attivare un concorso mentre vi è una graduatoria attiva. Inoltre riferiscono che il fabbisogno di personale presso l’unità 9 sia pienamente soddisfatto, anche in riferimento alle nuove assegnazioni attuate durante il periodo della pandemia Covid-19; sottolineando infatti una crescita del numero degli infermieri rispetto al 2019 che ammonta a oltre 400.
In conclusione, la nota dichiara che “Eventualmente, in caso di necessità, sarà possibile acquisire le graduatorie delle altre aziende sociosanitarie regionali a esaurimento di quella dell'ULSS 9.”