L'Opera e il vino veronese in udienza dal Papa per "L’economia di Francesco",
Un incontro privato tra il Pontefice e i massimi rappresentanti della cultura vinicola di Verona in nome della concordia. L'evento segue l'udienza privata di giovedì scorso per celebrare i 100 anni di Fondazione Arena
Nell’ottica dell’iniziativa “L’economia di Francesco e il mondo del vino italiano”, frutto della collaborazione di enti importanti di Verona come Veronafiere-Vinitaly e la Diocesi Scaligera, lunedì 22 gennaio 2024 si è tenuta a Città del Vaticano l’udienza privata con Papa Francesco per celebrare la produttività agricola e vinicola italiana.
Elemento in comune
Tra i presenti al Palazzo Apostolico Vaticano, assieme a Veronafiere-Vinitaly e soci, più di 100 produttori vinicoli e rappresentanti delle associazioni del settore si sono riuniti in occasione della giornata dedicata all’importanza del vino come dono di Dio, perché frutto della terra, e simbolo della tradizione cristiana, ma anche come elemento chiave delle culture che caratterizzano la regione Veneto nel mondo.
Le parole del Pontefice si soffermano su concetti chiave come il rispetto e la costanza dell'uomo nel prendersi cura della terra come dono divino, da cui trarre gioia e che ogni cuore ne possa godere:
"Rispetto, costanza, capacità di potare per portare frutto: sono messaggi preziosi per l’anima, che ben si apprendono dai ritmi della natura, dai vitigni e dalla lavorazione. Essa comporta un’infinità di competenze, solo in parte trasmissibili in modo tecnico, “scolastico”, spesso invece legate alla condivisione di una sapienza pratica, di vita, a un’esperienza specifica da acquisire sul campo, in modo tanto più proficuo, quanto più ci si lascia coinvolgere dalla dimensione umana di ciò che si fa".
Il discorso del Papa per Verona
Il Santo Padre ha voluto esaltare il lavoro e l’impegno delle aziende collocate nel veronese, le quali cercano di puntare alla migliore qualità di produzione al minimo dell’impatto ambientale, tenendo a mente le responsabilità morali ed etiche che tale lavorazione comporta. La parola chiave diviene il rispetto nei confronti dell’ambiente e di un prodotto che richiede sane abitudini.
"Per numero di aziende coinvolte, qualità di produzione e impatto occupazionale, la vostra è certamente una realtà significativa, sia sulla scena vinicola italiana che internazionale, ed è dunque bene che vi ritroviate a riflettere insieme sugli aspetti etici e sulle responsabilità morali che tutto ciò comporta, e che in questo traiate ispirazione dal Poverello di Assisi.
Le linee fondamentali su cui avete scelto di muovervi – attenzione all’ambiente, al lavoro e a sane abitudini di consumo – indicano un atteggiamento incentrato sul rispetto, a vari livelli. E il rispetto, nel vostro lavoro, è certamente fondamentale: per un prodotto di qualità, infatti, non basta l’applicazione di tecniche industriali e di logiche commerciali; la terra, la vite, i processi di coltivazione, fermentazione e stagionatura richiedono costanza, richiedono attenzione e richiedono pazienza."
Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo ha sottolineato l’importanza del sostegno da parte della Diocesi di Verona per la realizzazione di un momento di incontro in nome di origini culturali comuni.
"L’Udienza, a cui abbiamo partecipato grazie al sostegno della Diocesi di Verona e in particolare del vescovo Monsignor Domenico Pompili, rappresenta un evento di straordinaria rilevanza per Veronafiere che, attraverso Vinitaly, coinvolge i principali protagonisti di un comparto che più di altri esprime un forte legame con le nostre origini culturali.
Come ci ha ricordato Papa Francesco – prosegue Bricolo – rendiamo omaggio al vino come dono di Dio, simbolo di tradizione e di un sistema economico sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Ribadiamo il nostro impegno con Vinitaly a preservare e valorizzare il patrimonio enologico della nostra comunità, affinché il vino continui a essere un elemento di coesione sociale e di apertura al dialogo, ispirando una convivialità che unisce."
Non è la prima volta che Verona viene ricevuta dal Papa
Nella giornata di giovedì 18 gennaio 2024, il Santo Padre ha accolto in udienza privata, presso la Sala Clementina del palazzo Apostolico, una delegazione lavoratori di Fondazione Arena di Verona per aprire il nuovo secolo dell’Opera Festival che contraddistingue la città scaligera nel mondo.
Il Papa per i 100 anni dell'Opera
“Cento anni di arte non può produrli una persona sola e neanche un gruppetto di eletti: richiedono il concorso di una grande comunità. Vi incoraggio a continuare quest’opera e a farlo con amore. Donare felicità con l’arte, diffondere serenità, comunicare armonia. Ne abbiamo tutti tanto bisogno.”
Queste le parole di Papa Francesco per celebrare l’impegno degli artisti che hanno fatto dell’opera a Verona un vero e proprio simbolo; una tradizione che sottolinea la forte comunità in nome dell’arte come vocazione. Per l’occasione si è ricordata anche l’inaugurazione della Stagione 2024 al Filarmonico, iniziata sabato 20 gennaio 2024 sotto l’egida papale.
Un insieme di figure fondamentali per la cultura di Verona: tra i protagonisti dell’incontro in Vaticano, circa 200 artisti tra lavoratori e collaboratori di Fondazione Arena sono stati guidati dal Sindaco di Verona Damiano Tommasi, dal Sovrintendente Cecilia Gasdia e dal Vice direttore artistico Stefano Trespidi.
L’udienza privata è stata concessa su richiesta del Vescovo di Verona Monsignor Domenico Pompili, a cui hanno partecipato anche il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, una rappresentanza della Giunta comunale scaligera con l’assessore Italo Sandrini, e del Consiglio di Indirizzo di Fondazione Arena, con i consiglieri Marilisa Allegrini, Serena Cubico, Federico Pupo e Stefano Soso.
"L’accoglienza che Papa Francesco ha voluto riservare a Fondazione Arena e ai suoi artisti e lavoratori ci riempie di orgoglio ed entusiasmo – afferma il Sovrintendente Cecilia Gasdia -. Il nostro teatro è un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, un unicum 365 giorni l’anno, sia d’estate per la sede che lo ospita, l’Arena, monumento e teatro all’aperto più grande al mondo, sia d’inverno per le centinaia di professionisti che rendono possibile la ricca programmazione al chiuso. I riconoscimenti che la Fondazione sta ricevendo sono un importante stimolo a fare sempre meglio per il futuro dell’Opera in Arena e al Teatro Filarmonico."
"L’idea di questo incontro è nata insieme negli scorsi mesi – sottolinea il Vescovo, Monsignor Domenico Pompili -, unendo la ricorrenza del centesimo Festival dell’Arena e l’esperienza personale del Santo Padre, che sin da bambino è stato educato a questa forma d’arte dai suoi genitori, andando a teatro e ascoltando le opere alla radio. Certamente il Belcanto è un’eccellenza che ben rappresenta Verona, che è pronta ad accogliere il Papa il 18 maggio e ad interpretare il suo messaggio di pace, giustizia e salvaguardia del creato."
L’evento è destinato a rientrare nella storia di Fondazione Arena dal momento che solo un mese prima, la Pratica del Canto Lirico veniva inserita nel patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, mentre il 10 dicembre 2023 si teneva a Palazzo Madama, il Concerto di Natale in Senato che ha visto protagonisti l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona.
Durante l’udienza il Coro e un quintetto d’archi di Fondazione Arena, diretti dal Maestro Roberto Gabbiani, hanno eseguito l’Ave Verum Corpus, ultima composizione sacra completata da Mozart. In conclusione, Papa Francesco ha dedicato una stretta di mano ad ogni partecipante che col proprio lavoro artistico e amministrativo continua a mantenere viva la fiamma dell’opera a Verona.
"L’incontro di questa mattina è stato una grande emozione per tutti i lavoratori della Fondazione Arena – spiega il sindaco Damiano Tommasi, presidente di Fondazione Arena -, specialmente visto che il Santo Padre coltiva fin da bambino la passione per l’opera. È al tempo stesso un segno di grande responsabilità che ci invita a riflettere sul messaggio della musica in Arena, la cui portata internazionale è stata sottolineata anche oggi.
Il dialogo con il Santo Padre culminerà con la visita a Verona del prossimo 18 maggio, ad ulteriore testimonianza del ruolo di Verona quale crocevia di popoli e culture. La visita nella città dove è cresciuto Romano Guardini, figura di riferimento sia per il nostro Vescovo che per il Papa, è un elemento che dobbiamo cogliere per coltivare ogni giorno dialogo e pace, specialmente in questo delicato momento storico."
"Una giornata emozionante, che resterà nella storia di Fondazione Arena e della città di Verona - dichiara il Sottosegretario del Ministero della Cultura Gianmarco Mazzi - È stara un'occasione unica per incontrare il Santo Padre in un momento di partecipazione collettiva che ha visto presenti i lavoratori di tutti i settori di Fondazione. È stato un incontro prezioso, come lo sono le parole che il Papa ha rivolto a tutti noi, dalle quali emerge la sua grande attenzione e propensione per l'arte e la musica."
Foto 1 di 3Fondazione Arena e l'amministrazione di Verona in udienza privata con Papa Francesco
Fondazione Arena e l'amministrazione di Verona in udienza privata con Papa Francesco
Foto 2 di 3Incontro Orchestra Fondazione Arena e Papa Francesco
Foto 3 di 3Incontro Sindaco Damiano Tommasi e Papa Francesco