Baby gang a Verona

Adolescenti massacrano un giovane alla fermata del bus

Gli hanno chiesto una moneta ma era una scusa per avvicinarlo e rapinarlo

Adolescenti massacrano un giovane alla fermata del bus
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Non potranno entrare nei bar del centro storico di Verona. E nemmeno sostare nelle vicinanze. Se passeranno a piedi per quelle zone dovranno stare a una distanza di sicurezza.

E' questo, molto in sintesi, il contenuto delle misure emesse dal Questore nei confronti di quattro ragazzini, con età tra i 14 e i 16 anni che giovedì hanno letteralmente massacrato un coetaneo alla fermata dei bus solo perché si è opposto al tentativo di rapina.

Adolescenti massacrano un giovane alla fermata del bus

Purtroppo quello di giovedì non è un caso isolato a Verona. Oltre alle baby gang che sono finite sotto i riflettori per i numerosi episodi di violenza nei mesi scorsi, una tra tutte la famigerata Qbr, recentemente smantellata dalle Forze dell'ordine dopo lunghe indagini, le aggressioni continuano anche per mano di altri giovanissimi non direttamente legati a questi "sodalizi".

Recentemente, infatti, sono stati due i pestaggi avvenuti nel centro storico, due a distanza di un giorno uno dall'altro. Il primo è avvenuto in pieno giorno giovedì sulle scale del municipio, mentre il secondo si è consumato nella notte a cavallo tra sabato 20 e domenica 21 gennaio 2024. Insomma la situazione è estremamente delicata e occorre di certo qualche provvedimento.

I quattro si erano avvicinati con una scusa, chiedendogli qualche moneta. Ma poi le intenzioni del branco si sono rivelate con estrema chiarezza. E per la vittima si è messa davvero male. I quattro l'hanno aggredito con una violenza disumana e non hanno smesso nemmeno quando era a terra, ormai indifeso.

Sono stati notificati ieri sera personalmente dal Questore i provvedimenti con i quali è stato imposto a quattro minorenni il divieto di accesso ad alcuni pubblici esercizi di Verona. I giovani destinatari della misura sono quelli che, nel primo pomeriggio dello scorso 18 gennaio, hanno aggredito un coetaneo nei pressi di Palazzo Barbieri: condotta che, oltre a costituire reato, è stata ritenuta, per la particolare efferatezza, pericolosa per la sicurezza pubblica.

La ricostruzione dei fatti che si sono verificati intorno alle 14:00 di giovedì della scorsa settimana ha consentito di accertare che i quattro minori – di età compresa tra i 14 e i 16 anni – dopo aver avvicinato un ragazzo alla fermata dell’autobus ed avergli chiesto una moneta, si sono scagliati in gruppo contro di lui quando lo stesso ha iniziato ad opporre resistenza al tentativo di rapina che uno dei minori identificati ha provato a mettere a segno.

L’azione violenta ed efferata del gruppo – che ha continuato ad infierire sulla vittima anche mentre questa era a terra, impossibilitata a difendersi – ha indotto il Questore di Verona a disporre nei confronti dei giovani il provvedimento che vieterà loro di accedere, per i prossimi 18 mesi, all’interno del Bar Corsini di Largo Divisione Pasubio, del Bar Bra di via degli Alpini, del Tang Ramen, dell’Hawaii Poke e dello Chef Corona Food di via Ponte Cittadella, di Signorvino, del Queen Chips and Food e del Mc Donald’s di Corso Porta Nuova.

Oltre al divieto di accedere a questi esercizi pubblici, il provvedimento impone ai quattro minorenni di non stazionare, per lo stesso periodo, nelle immediate vicinanze di questi locali e riconosce ai giovani solamente la facoltà di transitare senza sosta in via Degli Alpini e in Piazza Bra mantenendo, in tali circostanze, sempre adeguata distanza dai menzionati esercizi pubblici e la possibilità di sostare nei pressi della fermata dell’autobus esclusivamente per le esigenze di mobilità connesse alla frequentazione scolastica.

Tutte le informazioni circa la disposizione adottata e le motivazioni che l’hanno supportata sono state esaustivamente esposte dal Questore Massucci insieme al Dirigente e agli agenti dell'Anticrimine che hanno convocato i ragazzi in lungadige Galtarossa ieri in tarda serata, insieme ai loro genitori. Nel corso dell’incontro, questi ultimi hanno non solo condiviso l’esigenza di far comprendere ai figli che ogni comportamento porta con sé delle conseguenze e che è necessario assumersi, sin da giovani, le responsabilità delle proprie azioni, ma hanno assunto, altresì, l’impegno di mantenere un rapporto saldo con la Questura, orientato ad accompagnare i loro ragazzi in un fattivo percorso di ripresa della strada giusta.

Anche i quattro giovani, di fronte all’evidente dispiacere arrecato ai genitori, hanno manifestato l’intenzione di impegnarsi: volontà che, però, dovrà trovare riscontro in fatti concreti, coscienti e consapevoli.

In copertina immagine di repertorio

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