Follia in piazza: si distende sull'asfalto e minaccia di morte gli agenti con un coltello
Convalidato l’espatrio per un 54enne tunisino che in più occasioni si è reso responsabile di reati gravi. È stato poi accompagnato dagli agenti a prendere un volo diretto per Tunisi
Nel solo mese di febbraio 2024, un 54enne di origini tunisine si è reso responsabile di alcuni episodi gravi come resistenza e minacce a Pubblico ufficiale e possesso illecito di armi, mettendo in pericolo la sicurezza in città a Verona. A fronte di un climax dei reati, il Questore ha confermato la pericolosità del soggetto sul territorio nazionale e ne ha disposto l’espatrio.
Follia in Corso Porta Nuova
Già conosciuto dalle forze dell’ordine per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti, in quest’ultimo mese la situazione del 54enne si è aggravata, mostrando chiari segnali di insofferenza e irrequietezza nei confronti della Polizia di Stato, costretta più volte a intervenire alle segnalazioni provenienti da zone affollate come il centro città e nei pressi della Stazione.
Gli agenti ricordano, tra gli episodi più recenti e a riprova della sua pericolosità, una denuncia a carico del tunisino per atti sconsiderati e furto consumato presso il “McDonald” di Corso Porta Nuova. In quell’occasione, il 54enne si era disteso sul manto della strada bloccando un autobus in transito per poi tentare, in un secondo momento, di forzare la porta anteriore del mezzo.
Alla notizia della chiamata al 113, aveva cercato di rifugiarsi all’interno dell’esercizio, dove aveva sottratto della merce per un valore complessivo di circa 40 euro.
In seguito, l’arresto era scattato definitivamente qualche giorno dopo nella tarda serata del 13 febbraio in Piazza Pradaval, quando il tunisino si era avvicinato a una volante in servizio. Qui, aveva cercato di accostarsi prima al finestrino dell’autista e, successivamente, a quello del capo pattuglia: questi, riconoscendolo responsabile di un’escalation di minacce perpetrate nei giorni precedenti, aveva cercato di instaurare un dialogo amichevole con lui.
Ma la quiete non è durata molto, e ben presto la situazione si sarebbe ribaltata. Infatti, quando il poliziotto aveva avvicinato la mano alla portiera per uscire dal veicolo, l’uomo aveva dato in escandescenza, minacciando di morte gli agenti e facendo il gesto di tagliar loro la gola con un coltello estratto in seguito.
Verso Piazza Bra brandendo un coltello
Nel momento in cui l’agente era riuscito a scendere dal mezzo, il 54enne era fuggito verso Piazza Bra con ancora il coltello tra le mani rivolto verso un’auto affinché chi era alla guida lo agevolasse nella fuga e, successivamente, aveva tentato di entrare in un locale.
Prima che riuscisse nel suo intento, però, la sua corsa era stata arrestata dagli agenti delle Volanti, che lo avevano immediatamente messo in sicurezza, e così a seguito di quell’episodio, il 54enne tunisino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per minaccia aggravata e per porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere.
Disposto l'espatrio
Il Giudice ha disposto nei suoi confronti l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria presso la Stazione dei Carabinieri di San Michele. Tuttavia, tali presupposti hanno consentito alla Polizia di Stato e all’Ufficio Immigrazione della Questura di garantire il rimpatrio nel suo Paese d’origine attraverso un’attenta analisi dei precedenti.
La chiave per procedere all’espulsione è stato il possesso da parte del 54enne di un documento di riconoscimento valido ai fini dell’espatrio e conseguente accompagnamento alla frontiera. In assenza della necessaria documentazione, l’alternativa sarebbe stata il trattenimento ai CPR, spesso saturi, oppure l’ottenimento del lasciapassare dal Consolato, con lunghi tempi d’attesa.
L'azione della Polizia
Secondo passaggio fondamentale è stato quello di abbreviare la procedura, approfittando di una delle molteplici situazioni in cui il soggetto era stato accompagnato in Questura per notificargli una comunicazione di avvio del procedimento di revoca del permesso di soggiorno: a decorrere da tale data, infatti, la legge prevede un termine di dieci giorni per produrre osservazioni, scaduti i quali il provvedimento diventa definitivo.
Questo l’espediente giuridico a cui hanno fatto ricorso gli agenti dell’Ufficio Immigrazione in collaborazione con la Procura della Repubblica, la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere e la Stazione dei Carabinieri di San Michele.
Così, in occasione dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, gli agenti si sono presentati presso la Stazione dei Carabinieri di San Michele esattamente nell’orario in cui il 54enne tunisino si trovava negli Uffici per adempiere all’obbligo di firma.
Nel frattempo, gli agenti dell’Ufficio Immigrazione avevano già architettato il tutto: dopo averlo condotto in Questura per il tempo necessario, lo hanno accompagnato a Milano dove ad attenderlo c’erano degli operatori di scorta della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, con i quali è salito a bordo di un volo di linea diretto a Tunisi.
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