Le donne più famose dell'arte si raccontano all'Adigeo di Verona con la prima mostra di quadri parlanti
Dal Cinquecento ad oggi, i volti femminili dei quadri che hanno fatto la storia parlano della loro vita allo spettatore tramite l'intelligenza artificiale
E se le muse delle opere più amate potessero parlarci oggi cosa ci racconterebbero? Vi è mai capitato di riflettere su cosa si nascondesse dietro ai volti femminili che hanno fatto la storia dell’arte? Ebbene, fino al 1° aprile 2024, al Centro Commerciale Adigeo di Verona, figure emblematiche come La Mousmé di Van Gogh, La Fornarina di Raffaello e il Ritratto di Dora Maar di Picasso si raccontano e diventano narratrici attive, condividendo le loro storie e illuminando le sfaccettature dell'universo femminile dell’epoca che le hanno caratterizzate.
Arte parlante
Com’è possibile? Con la mostra interattiva dal nome “Voci di donna”, i capolavori dell’arte prendono vita e si rivolgono direttamente allo spettatore grazie alla la realtà aumentata, l’animazione 3D e l’interazione AI.
“Voci di donna” è un’evoluzione di “Art Revolution”, la prima mostra digitale di quadri parlanti, interamente declinata al femminile e di grande impatto visivo. Ammirare un’opera significa anche cercare di capirla, di interpretarla e spesso i dubbi vengono risolti grazie alla parola di studiosi ed esperti; in questo caso la mostra rappresenta in sé un racconto interattivo sulla condizione della donna e del ruolo femminile come fonte di ispirazione, ma anche di rinnovamento degli aspetti sociali.
La mostra, in debutto alla galleria del centro commerciale Adigeo di Verona, è visibile gratuitamente fino al 1 aprile. Protagoniste in galleria undici donne, dal Cinquecento ad oggi, si raccontano attraverso la realtà aumentata, l’animazione 3D e l’interazione AI.
Tra le figure femminili parlanti è possibile interagire con:
- la Fornarina di Raffaello;
- La ragazza con l’orecchino di Perla di Vermeer;
- La Vergine Annunciata di Antonello Da Messina;
- La Mousmé di Van Gogh;
- La Donna Seduta con ginocchio piegato di Schiele;
- L’Autoritratto in Bugatti verde di De Lempicka;
- The Lady of Shalott di Waterhouse;
- L’Infanta Margarita de Velázquez di Botero;
- Il Ritratto di Dora Maar di Picasso;
- La Queen Ziggy di Banksy.
Come funziona
Le opere sono animate tramite la tecnica del morphing che riproduce le movenze e le espressioni umane su schermi ad alta risoluzione. Grazie all’intelligenza artificiale le opere riconoscono il volto delle persone che si avvicinano agli schermi e cominciano il racconto.
A presentare la mostra, una guida d’eccezione del calibro artistico di Frida Kahlo, che, visibile in dimensioni giganti su uno schermo di oltre 80 pollici ad alta risoluzione, dà il benvenuto agli ospiti attraverso il suo famoso “Autoritratto con collana di spine”, quadro dalla spiccata simbologia dominata dal dolore fisico e dalla sofferenza dell'esistenza, anche se non mancano segni di speranza come la farfalla e la libellula. L’artista messicana ha il compito di illustrare la storia delle altre 10 protagoniste delle opere esposte.
La mostra, interamente prodotta dall’azienda italiana Cube Comunicazione, dopo il 1° aprile partirà in tour su tutto il territorio nazionale per diffondere il suo messaggio di uguaglianza e la bellezza dei suoi capolavori animati.