I dati

Invasione di zecche nel Veronese: nei pronto soccorso casi raddoppiati rispetto al 2023

Da gennaio fino a giugno 132 persone sono finite al pronto soccorso di Negrar. Al via un nuovo studio su 400 pazienti

Invasione di zecche nel Veronese: nei pronto soccorso casi raddoppiati rispetto al 2023
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Da inizio 2024 si sono intensificate le segnalazioni di morsi da zecca ai danni di animali e di esseri umani, soprattutto a seguito di passeggiate nei boschi e zone limitrofe, ma non solo. Nel Veronese, nello specifico, i casi sono raddoppiati rispetto all'anno procedente.

A Negrar è partito un nuovo studio clinico sulla mappatura epidemiologica del territorio.

Invasione di zecche nel Veronese: casi raddoppiati rispetto al 2023

Così come in varie parti d’Italia, anche nel Veronese si sta assistendo alla proliferazione di zecche, complici i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale.

Un'invasione che interessa soprattutto le zone di montagna e i campi collinari. Dando uno sguardo ai dati, la situazione sembrerebbe essere peggiorata notevolmente.

Solo al Pronto soccorso dell’Irccs di Negrar sono 132 le persone che dal primo gennaio al 30 giugno di quest’anno (115 solo da aprile a giugno)  hanno chiesto aiuto medico per un morso di zecca. Nel 2023 invece, nello stesso periodo e per il medesimo motivo, gli accessi erano stati poco più di 70.

Al via un nuovo studio clinico: "Ticktoc"

La situazione ha spinto l'ospedale Sacro Cuore Don Calabria, precisamente il Dipartimento di malattie infettive, tropicali e Microbiologia, ad avviare uno studio clinico.

"Ticktoc", il cui nome richiama per assonanza il social network,  ha come obiettivo la mappatura epidemiologica del territorio per quanto riguarda la tipologia delle zecche presenti e dei microrganismi di cui esse sono portatrici.

"Per la realizzazione della ricerca - sottolinea l’infettivologo Andrea Tedesco, referente dello studio - che richiede un campione statistico di circa 400 pazienti morsi da zecca, è fondamentale la partecipazione attiva della cittadinanza. Invitiamo chiunque venga morso a conservare la zecca una volta rimossa, e consegnarla all’IRCCS di Negrar per l’identificazione".

Andrea Tedesco

Proprio da una vicenda che ha coinvolto l’anno scorso 11 scout è nata l’idea dello studio Ticktoc.

“Sono giunti al Pronto Soccorso alle 23 - spiega Tedesco - Erano stati sul monte Pastelletto e complessivamente abbiamo contato 310 zecche, considerando solo quelle che erano ancora attaccate. Uno dei ragazzi ha poi sviluppato la malattia di Lyme, per la quale non esiste vaccino, ma è curabile farmacologicamente e con ottimi risultati se diagnosticata tempestivamente”.

I patogeni più pericolosi

I più frequenti patogeni pericolosi per l’uomo sono la Borrelia burgdorferi, causa della malattia di Lyme o Borreliosi, e il virus TBE (Tick Borne Encephalitis) che provoca la meningoencefalite.

Il pronto soccorso dell’IRCCS di Negrar dal 1 gennaio al 12 giugno di quest’anno ha registrato 101 accessi per morso di zecca, contro i 73 dello stesso periodo del 2023, nonostante un clima primaverile che di certo non ha invitato alle passeggiate nei boschi.

“Gli inverni miti sono sicuramente la prima causa dell’incremento del numero di zecche, favorendone la sopravvivenza in una stagione in cui normalmente terminano il loro ciclo vitale per il freddo – prosegue il dottore -. Ma accanto a questo fenomeno quantitativo abbiamo registrato da un lato l’ingresso nel nostro territorio di nuove specie di zecche, più frequenti nel centro Italia, come per esempio la Dermacentor. E dall’altro, il riscontro di patogeni, pericolosi per l’uomo, in passato non presenti nelle nostre zone”.

Morso di una zecca

Ma non è tutto: il 34% delle 40 zecche analizzate finora nell’ambito di Ticktoc è risultato positivo a microrganismi e, rivela Tedesco:

"Tra i batteri rilevati, al primo posto ci sono le rickettsie seguite dall’Ehrlichia. Le prime sono causa di malattie diffuse nell’area mediterranea dell’Italia, la seconda non è stata ancora ben descritta in Italia".

L'importanza della prevenzione

L’unico vaccino esistente è quello contro il virus TBE, raccomandabile a tutti coloro che frequentano spesso zone a rischio, come per esempio gli scout. Oltre alla vaccinazione, ci sono diverse norme comportamentali di prevenzione. Ad esempio:

  • Indossare abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche ed utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello;
    Evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta;
  • Trattare sempre gli animali domestici (cani) con appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a ridosso di una escursione;
  • Controllare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli.

Proprio l'ospedale Sacro Cuore di Negrar spiega cosa fare in caso di morso da zecca:

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