Montorio, detenuto inala gas dalla bomboletta di campeggio: è il sesto suicidio in 12 mesi
L'appello dell'avvocato Matranga alla magistratura e alla politica: "Si ripristini come prioritaria la rieducazione"
Ancora una volta un detenuto si è tolto la vita. Ancora una volta nella casa circondariale di Montorio, a Verona. Dati allarmanti: è il sesto suicidio nell'arco di soli 12 mesi.
Montorio, detenuto inala gas dalla bomboletta di campeggio
Stavolta la vittima aveva 51 anni. Fabiano Visentini, veronese originario di Sanguinetto, si è tolto la vita inalando il gas di una bomboletta per la cucina.
Il detenuto scontava al Montorio di Verona una condanna definitiva a 14 anni di detenzione che sarebbe terminata fra tre anni.
10 anni fa, a Pietra Ligure in provincia di Savona, aveva ucciso a calci e pugni la compagna Alba Varisto di 59 anni. Gli è stato poi riconosciuto il vizio parziale di mente e alle spalle già altri tentativi di suicidio.
Un problema relativo ad un farmaco
L'avvocato difensore Eleonora Martanga non si esprime sulle motivazioni del gesto, ma segnala un problema: nel carcere di Padova Visentini riceveva farmaci analgesici che gli davano sollievo.
A Verona hanno cambiato prodotto e lui si lamentava perché non avevano effetto. Dopo la morte il carcere ha contattato l'avvocato Martanga chiedendole di avvisare la famiglia. Una richiesta indegna, dice la legale:
“La responsabilità della custodia è dell'istituto penitenziario. Ho subito inviato una pec per ricordarglielo. Lui era in sciopero della fame da qualche giorno – spiega l’avvocato Matranga - perché era sofferente a livello fisico, ma non è stato ascoltato. Io mi sono fatta l'idea che molte persone patiscono delle sofferenze non solo psicologiche ma anche fisiche, che sono totalmente ignorate. Questo è evidente visti i fatti recenti degli ultimi mesi.”
E' il sesto suicidio in 12 mesi
La tragedia rappresenta il sesto caso di suicidio negli ultimi 12 mesi nel penitenziario scaligero, dove a fine giugno c’erano 608 detenuti, invece di 335 previsti come capienza massima. Secondo l'osservatorio curato dall'associazione Ristretti Orizzonti, sono già 56 i suicidi quest'anno nelle carceri italiane. Quasi 120 i decessi totali.
Sovraffollamento, condizioni di abitabilità precarie: un’illegalità che porta a una vera e propria crisi umanitaria nei penitenziari - denuncia la Camera penale veronese.
L’avvocato Bergamini chiede alla magistratura coraggio: la detenzione deve essere l’estrema ratio, vengano applicate pene sostitutive e misure alternative.
“Purtroppo è un dato di fatto – sostiene Simone Bergamini, avvocato Camera penale Verona - che il carcere in questo momento sta producendo morte e non rieducazione. Il decreto carceri non contiene nessun provvedimento in grado di deflazionare il carcere e proprio per questo, in una situazione eccezionale, vanno presi provvedimenti coraggiosi, eccezionali per cercare di deflazionare il carcere.”