Aumento dell'IRAP in Veneto: Zaia lo ritiene inevitabile, Tosi condanna la Giunta
Pomo della discordia, la gestione della Pedemontana. Le imprese sono sul piede di guerra: "Non è il momento"
Continua ad intensificarsi la polemica riguardante l’ipotesi di aumento dell’aliquota IRAP da parte della Regione Veneto. Per il Presidente della Regione, Luca Zaia, si tratta di un aggiustamento inevitabile, per garantire la sostenibilità economica e lo sviluppo infrastrutturale della Regione. Ma Flavio Tosi (coordinatore di Forza Italia) attacca la Giunta, accusandola di voler scaricare sui produttori i buchi di bilancio.
L'aumento dell'IRAP genera forti critiche
La discussione sull’aumento dell’IRAP rimane accesa e complessa, con posizioni fortemente contrastanti tra le forze politiche e le associazioni di categoria. Le imprese pretendono un confronto con l'Assessore al Bilancio, Francesco Calzavara, al fine di trovare soluzioni che non gravino ulteriormente sulle attività economiche già in difficoltà.
Se da una parte si cerca il dialogo con le istituzioni, dall'altra si da ampio spazio alle critiche sulla manovra, accusando la Regione di voler scaricare sui produttori i buchi di bilancio causati dalla Pedemontana. A fare da portavoce di queste critiche è Flavio Tosi, coordinatore regionale di Forza Italia e Deputato al Parlamento Europeo.
Tosi: "Forza Italia non lo può accettare"
"La Regione prima genera buchi di bilancio con la Pedemontana per aver firmato un contratto capestro con il consorzio Sis, ora vuole che quel buco lo paghino le nostre imprese aumentando l’Irap. Forza Italia non lo può accettare", scrive Tosi in un post su Facebook.
L'ex Sindaco di Verona ha anche accusato la Giunta Regionale di mancanza di trasparenza, in una manovra delicata come l'aumento dell'IRAP.
"Approvare una manovra del genere a ridosso di Ferragosto, con i veneti perlopiù in ferie e le aziende chiuse, è anche un segnale di poca trasparenza, quasi che si volesse far passare tutto in sordina", continua Tosi. "Scelte così delicate dovrebbero essere anticipate da un ampio dibattito pubblico. E comunque tassare le imprese è una cattiva idea in generale, nello specifico far pagare a chi produce e crea Pil gli sprechi pubblici è un ossimoro del buon amministrare. Non vorrei dire che sa molto di socialismo reale, certamente non è coerente con i valori del centrodestra".
Infine, non poteva mancare un cenno alla Pedemontana:
"La Pedemontana ha poco traffico e va male per errate politiche tariffarie. E a monte c’è il contratto capestro firmato da Zaia con Sis. Perché un’azienda privata deve accollarsi errori politici altrui? In questo modo, si rischierebbe di mettere in ginocchio interi distretti, penso a quello della pelle e della concia, che attraversa un momento critico perché dipendente dall’automotive tedesco che sappiamo oggi essere fortemente in crisi. Mi chiedo se Zaia conosca le difficoltà di questo distretto…"
Risponde la Vicepresidente De Berti
Alla critica di Tosi, non si è fatta attendere la risposta tagliente della Vicepresidente, nonché Assessore alla Infrastrutture e ai Trasporti, Elisa De Berti, la quale prende nota delle dichiarazioni di Tosi, descrivendole come una mera speculazione politica.
"Ho letto con stupore le dichiarazioni di Flavio Tosi, e mi sento chiamata in causa come assessore alle Infrastrutture e alla Viabilità. La manovra IRAP nulla centra con la Pedemontana: serve per investimenti in conto capitale, mentre il canone della Pedemontana viene pagato in parte corrente. Basterebbe avere contezza delle basi della norma di bilancio per capire che parliamo di cose completamente diverse. Chiarito questo non posso non ricordare come Forza Italia, il suo partito attuale, governa con noi questa regione dal 2010. Il suo attacco, quindi, appare una mera speculazione politica".
In seguito, De Berti ha poi ricordato come la Pedemontana sia un progetto fortemente sostenuto da Forza Italia.
"Flavio Tosi, infatti, con queste dichiarazioni inganna i cittadini, omettendo di dire che la Pedemontana è un progetto degli anni ’90, nato dalla volontà dei rappresentanti politici di allora e portato avanti convintamente e soprattutto da Forza Italia, all’epoca alla guida della Regione del Veneto. Lo stesso Tosi dovrebbe ben ricordare di essere stato assessore regionale quando, nel 2006, ha approvato il progetto della Pedemontana [...]. Solo successivamente siamo stati noi che abbiamo dovuto rimettere mano a quella gara e a quel progetto per far risparmiare alla Regione Veneto 9 miliardi di euro. Abbiamo dovuto rifare il contratto perché l’opera era praticamente a un punto fermo, non aveva possibilità di proseguire e sarebbe diventata la grande incompiuta del Veneto. Tutto questo in una situazione in cui il 27% delle opere era già stato realizzato".
"È strano che ora Tosi faccia lezioni", aggiunge De Berti, "criticando un progetto che lui stesso ha voluto e votato. Se dice che il contratto implicitamente conferma che quello che lui stesso ha approvato era sbagliato, allora esplicitamente conferma che la nostra modifica ha comportato un risparmio significativo. Non vogliamo nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se avessimo continuato con il contratto che Tosi stesso ha voluto e approvato. Non si può che sottolineare l'incoerenza e la mancanza di spirito di squadra di Tosi, ma questo è tipico del suo comportamento".
Infine, De Berti torna in difesa della Pedemontana, sottolienando la rilevanza strategica dell'infrastruttura ed evidenziando i benefici a lungo termine per la Regione.
"La giunta Zaia ha trovato un cadavere eccellente, con il rischio di un’incompiuta che avrebbe compromesso il territorio e i bilanci. La Pedemontana Veneta non è affatto una strada inutile: dopo pochi mesi dall’apertura completa ha già una percorrenza di oltre 70 mila veicoli al giorno. È un progetto di valenza nazionale, che alleggerisce il traffico dell’A4 ed è stato chiesto più volte proprio dal tessuto economico e dalle imprese del Veneto. Attaccarlo, e mi rivolgo a Tosi, vuol dire non difendere il Veneto e tanto meno i Veneti. Comunque abbiamo capito una cosa: Tosi evidentemente ha cambiato idea e rinnega le sue scelte personali e quelle del suo partito"
Dalla Pedemontana, all'IRPEF
Oltre a rispondere alle critiche legate alla Pedemontana, la Vicepresidente De Berti si è soffermata anche sulla questione dell'IRPEF, facendo notare come la Giunta Zaia sia fiera di "non toccare le tasche dei Veneti", e come i veronesi, proprio durante il governo Tosi, abbiano visto quasi triplicare la tassa in questione:
"Chiarito questo, voglio sottolineare che in Veneto, come ricordato spesso anche dal Presidente Zaia, andiamo fieri di non applicare l'addizionale regionale IRPEF, lasciando ogni anno circa un miliardo e 179 milioni di euro nelle tasche dei Veneti. Anche quest'anno, per il quindicesimo anno consecutivo, non applicheremo l'addizionale e altre tasse. Siamo l’unica Regione in Italia a farlo".
"Infine, vorrei ricordare che a Verona, da Sindaco, Tosi ha quasi triplicato l'IRPEF comunale, tra molte polemiche. Ma immagino che si sia dimenticato anche questo", conclude De Berti. "Va segnalato inoltre che, negli ultimi dieci anni, la Regione Veneto e i suoi Comuni hanno perso trasferimenti statali per poco meno di un miliardo di euro. Dal 2010 al 2021, i trasferimenti sono stati ridotti di 172 milioni di euro, costringendo la Regione a coprire tutte le competenze senza aumentare le tasse regionali"
Soave sostiene l'aumento dell'IRAP
In merito al possibile aumento dell'aliquota IRAP, anche il Sindaco di Soave, Matteo Pressi, ha voluto dire la sua, sostenendo la scelta della Giunta Regionale, come misura necessaria per garantire lo sviluppo infrastrutturale del Veneto.
"Con questo intervento si reperiscono risorse per garantire lo sviluppo infrastrutturale del Veneto, tema cruciale per la competitività del sistema produttivo regionale. Inoltre, la gestione finanziaria della Regione, come sin qui condotta dal presidente Luca Zaia, dimostra che nemmeno un euro viene sprecato. Il sacrificio che si chiede in questa fase porterà ad investimenti pubblici in grado di creare un effetto moltiplicatore".
"La Pedemontana serve un territorio nel quale vivono due milioni di persone", continua Pressi. "Ricordo che, secondo i dati di Unioncamere, per ogni milione di euro investito nell’opera si ottiene un ritorno economico, sociale ed ambientale corrispondente pari a 1,4 milioni di euro. Pensiamo a quanto spendiamo ogni anno in risarcimenti e danni da eventi atmosferici estremi. Se avessimo le risorse per realizzare le opere anti allagamenti, potremmo evitare enormi esborsi per riparare i danni pubblici e privati".
Lorenzoni: "Peggio delle stangate balneari della Prima Repubblica"
Altra critica in merito all'aumento dell'IRAP arriva anche dal Consigliere Regionale Arturo Lorenzoni:
"Alla fine pare che il presidente Zaia debba proprio capitolare per colmare le voragini create dalla Pedemontana. A quanto pare, sembra lo faccia nel peggiore dei modi: mettendo le mani in tasca alle nostre imprese, e per di più durante la pausa d’agosto".
"Sono mesi che denunciamo il dissesto creato dalla SPV, ovvero, la Superstrada Pedemontana Veneta, e il relativo contenzioso con il concessionario dopo l’avvio dei 39 anni di generosi canoni assicurati, soggetti o meno all’inflazione tra il 2020 e il 2024. Ma porvi rimedio con un aumento dell’IRAP, nemmeno concordato con le categorie economiche, fa rimpiangere i Ministri democristiani della Prima Repubblica. È singolare che l’emergenza nasca da un conflitto tutto interno alla Lega, con Salvini che rigetta l’idea del polo autostradale regionale e se ne sta lontano dalle grane della SPV e castiga il Veneto che non ha messo fondi nel trasporto pubblico".
"Le emergenze nascono da una cattiva gestione di questa Giunta regionale, ma l’onere è ingigantito dai dissapori leghisti, con la conseguenza che l’aumento dell’IRAP, è a carico di tutti i veneti nel consueto periodo di vacanza", conclude il Consigliere. "Uno scenario che non avrei previsto nemmeno nel mio incubo peggiore. La rivalità tra Salvini e Zaia la paghiamo noi? No grazie. Ci avevano detto che avere Regione e Ministeri guidati dalla stessa forza politica rappresentava un vantaggio perché il dialogo è diretto e oltre la contrapposizione politica, mentre al contrario si sta trasformando in una penalizzazione pesantissima".
La replica dell'Assessore al Bilancio
In merito alla vicenda, non poteva mancare il commento dell'Assessore al Bilancio, Francesco Calzavara, il quale anticipa l'ipotesi allo studio della Giunta che riguarda l'introduzione dell'addizionale IRAP nel bilancio di previsione 2025-2027:
"Per il quindicesimo anno consecutivo presenteremo un bilancio di previsione 2025-2027 senza maggiorazione all’addizionale IRPEF di base, confermando la linea tracciata dal presidente Zaia. Quindi, non varia la pressione fiscale sui cittadini. È allo studio, comunque l’introduzione di una maggiorazione dell’IRAP, imposta che si applica solamente alle attività produttive. Una manovra che si traduce in circa 50 milioni di euro e che andrà a coprire una serie di priorità che sono emerse in quest’ultimo anno e necessitano di essere finanziate".
"Ricordo che rispetto ad altre regioni come Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Lazio, il Veneto ha una entrata tributaria significativamente più bassa, quantificata in 34 milioni di euro, con un valore medio pro capite di soli 7 euro. Questi dati confermano, ancora una volta, che la nostra regione applica una ridotta pressione fiscale e ha fatto risparmiare ai veneti 17 miliardi durante la legislatura del presidente Zaia".
L’IRAP si calcola sottraendo dal fatturato diverse voci di costo, le principali riguardanti materie prime e merci, ammortamenti, costo del personale a tempo indeterminato. A questa quota va applicata una aliquota standard fissa nazionale del 3,90%. Ogni regione ha, inoltre, la facoltà di aggiungere una maggiorazione massima dello 0,92%. Il valore massimo che invece intende applicare il Veneto sarà dello 0,50%, mantenendo comunque ferme le agevolazioni di aliquota già previste dalla normativa regionale a favore di imprese giovanili, femminili e cooperative sociali. Si rammenta, inoltre, che per il settore pubblico l’aliquota di base è pari all’8,50% e che la Regione Veneto ha ridotto tale aliquota al 3,90% per le IPAB.
"Su un totale di 184.249 aziende venete sulle quali è emersa l’ipotesi di applicazione della quota extra di IRAP, per circa l’80 per cento di esse la maggiorazione dell’aliquota sarà dello 0,10%, mentre per le restanti sarà dello 0,50%", continua l'Assessore. "Quindi, si passerà da una media di 14 euro in più all’anno di imposta IRAP per un bar, per arrivare a un massimo di 16mila euro se consideriamo il comparto farmaceutico, che è caratterizzato da pochi soggetti di grandi dimensioni. La maggior imposta che sarà pagata dalla singola azienda dipenderà essenzialmente dalla dimensione della base imponibile: pertanto per alcuni comparti il dato medio risulta poco significativo data l’eterogeneità dei soggetti in termini dimensionali".
"Tra le partite più importanti che saranno finanziate con il gettito dell’IRAP tributaria - conclude Calzavara - ricordo il contributo alla finanza pubblica, il costo in capo alle regioni per le elezioni del 2025 e gli Ater. Inoltre, questa entrata genererà anche cassa per opere pubbliche strategiche e impianti sportivi del Veneto".