Finite le scorribande

Colpi a raffica tra Sona, Mozzecane, Villafranca e San Giovanni Lupatoto: fermati i tre autori di rapine e furti

Indagini partite da una rapina avvenuta a Sona lo scorso 24 agosto. Poi i colpi in una pizzeria a Mozzecane e in un tabacchi a Villafranca. I Carabinieri, alla fine, li hanno intercettati a San Giovanni Lupatoto

Colpi a raffica tra Sona, Mozzecane, Villafranca e San Giovanni Lupatoto: fermati i tre autori di rapine e furti
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La notte dello scorso sabato, 31 agosto 2024, i Carabinieri della Compagnia di Villafranca di Verona hanno tratto in arresto in flagranza di reato tre soggetti, un 37enne di origini rumene e due italiani di 33 e 38 anni, poiché gravemente indiziati di tentato furto aggravato in concorso, furto aggravato continuato in concorso e ricettazione in concorso (in copertina: immagine dell'ingresso del bar Bandolo di San Giovanni Lupatoto dove i Carabinieri hanno fermato i tre criminali a seguito di un furto).

I tre colpi a Sona, Mozzecane e Villafranca

I Carabinieri, già la scorsa settimana, avevano avviato serrate indagini relative alla rapina impropria in abitazione subita da un 69enne di Sona lo scorso 24 agosto 2024, nonché dei furti consumati – la notte del 30 agosto scorso – rispettivamente a danno di una pizzeria di Mozzecane e un bar/rivendita tabacchi a Villafranca di Verona, dove gli autori si erano impossessati dei rispettivi incassi e, nella rivendita di tabacchi, anche di numerosi tagliandi “gratta e vinci” esposti.

Dall’incrocio degli elementi raccolti nel corso dei sopralluoghi i militari sono riusciti ad individuare l’autovettura che con ogni probabilità era stata utilizzata durante le scorribande, risultata intestata ed in uso ad uno degli arrestati, che nelle circostanze di luogo e di tempo in cui sono stati compiuti i reati, era stata immortalata dai sistemi “lettori targhe” dei comuni interessati.

Il pedinamento a San Giovanni Lupatoto

Individuato il mezzo è stato predisposto un servizio di osservazione a distanza, con un lungo e paziente pedinamento in vari territori della provincia scaligera e che ha condotto gli inquirenti sino a San Giovanni Lupatoto, quando i tre hanno prima tentato il furto in danno di una parrucchiera dove, pur avendone rotto la vetrata d’ingresso, sono stati costretti alla fuga dalle grida dei condomini, affacciatisi a causa dei rumori procurati durante la “spaccata”, dirigendosi immediatamente dopo presso l’esercizio pubblico “Bar Bandolo” in località Pozzo presso il quale, rotta la vetrata della porta di ingresso, i tre si sono impossessati del registratore di cassa.

L'arresto

A raccontarci nel dettaglio cosa è accaduto al "Bar Bandolo" nella notte tra venerdì 30 e sabato 31 agosto 2024 è Anna, titolare dell'attività:

"Appena i Carabinieri hanno fermato i responsabili del furto mi hanno subito contattata - ci spiega - Il colpo è avvenuto poco dopo l'1,40 di notte. In due hanno provato a forzare la porta d'ingresso, ma non riuscendoci hanno spaccato i due vetri e sono entrati nel bar. Nel giro di due minuti hanno prelevato il fondo cassa, circa 100 euro, per poi scappare".

Immediato l’intervento dei Carabinieri che sono riusciti a bloccare l’autovettura, arrestare i tre responsabili e recuperare il bottino.

"I Carabinieri però erano lì a monitorare la situazione e appena li hanno visti sono intervenuti per fermarli - aggiunge Anna - Li ringrazio davvero per aver agito subito, arrestando i tre malviventi e restituendoci i soldi che ci avevano rubato. Ora sto aspettando i risultati dei periti dell'assicurazione circa il danno arrecato alle vetrate della porta d'ingresso. Con molta probabilità ci toccherà sostituirla".

Durante la perquisizione del veicolo sono stati rinvenuti attrezzi atti allo scasso (piedi di porco e cacciaviti) nonché la tessera sanitaria intestata ad una donna 88enne di Verona San Massimo, sottrattale nel corso del furto in abitazione avvenuto la notte del 27 agosto scorso.

Alla luce degli elementi raccolti, non è da escludere che i tre, nelle settimane passate, si siano resi responsabili di altri episodi delittuosi, per i quali ora si cercheranno eventuali riscontri. I tre arrestati concluse le formalità di rito sono stati associati presso il Carcere di Verona Montorio a disposizione dell‘Autorità Giudiziaria scaligera.

Si rappresenta, infine, che la misura è stata adottata d’iniziativa da parte del Comando procedente e che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta alle indagini in relazione alle attività in questione sarà definitivamente accertata solo dove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.

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