Valeggio, nuove truffe agli anziani
Numerose le segnalazioni giunte da Valeggio sul Mincio in merito alla "truffa dello specchietto", modus operandi che ha spillato parecchi soldi agli anziani del luogo.
Numerose le segnalazioni giunte da Valeggio sul Mincio in merito alla "truffa dello specchietto", modus operandi che ha spillato parecchi soldi agli anziani del luogo.
Nuove truffe in quel di Valeggio sul Mincio. Numerosissime infatti le segnalazioni in merito alla cosiddetta "truffa dello specchietto", il cui modus operandi consiste nell'attendere il transito di un veicolo per fingere una collisione ai danni, appunto, dello specchietto della propria vettura e richiedere un risarcimento all'inconsapevole vittima.
Quello che poteva sembrare un caso isolato si è ripetuto più e più volte, il tutto avvenuto con ricorrenza ai danni di anziani del luogo che inermi hanno ceduto all'inganno. Il veicolo, in fermata, ma tale da consentire lo stretto passaggio di nuove autovetture, è già provvisto di specchietto rotto, ma lo mette in luce solo dopo il transito delle vittime. Tra le cifre più ricorrenti estorte ai cittadini di Valeggio sul Mincio ci sono i canonici 150 euro. Diverse le vetture segnalate per questo tipo di truffa negli scorsi giorni, ricorrono una Seat Ibiza color azzurro chiaro e una Volfswagen Golf grigia. Allertate le autorità.
Come funziona
Si tratta di un trucco molto semplice - spiega l’Adico, associazione a tutela dei consumatori - che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa.
La vittime della truffa sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, (provocato in realtà da una pallina, un bastone, ecc…) dando l’illusione di un urto immediato.
Subito dopo entrano in scena i lampeggianti e un auto vi intimerà di fermarvi. Il conducente sostenendo che gli è stato rotto lo specchietto, indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato vi convincerà ad un esborso di 100 o 200 euro senza mettere di mezzo assicurazione o vigili, magari anche con l’aiuto di “un compare”, pronto a testimoniare che è andata proprio così.
A questo la vittima paga, convinto di aver recato un danno, o per paura che dalla truffa si passi alla rissa.