Al Quirinale

Stella al Merito del Lavoro, il veronese Massimo Peloso premiato in rappresentanza degli 83 nuovi maestri veneti

Massimo Peloso, che lavora per la Aermec Spa di Bevilacqua, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

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Stelle al Merito del Lavoro 2024, premiato dal Presidente Mattarella il veronese Massimo Peloso

Nel corso della giornata di venerdì 18 ottobre 2024, al Palazzo del Quirinale si è svolta la cerimonia delle Stelle al Merito del Lavoro per l'anno 2024. Il prestigioso riconoscimento, consegnato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato conferito anche al veronese Massimo Peloso della Aermec Spa di Bevilacqua. Insieme a Romeo Boaretto di Coldiretti Rovigo, è stato scelto per sorteggio dalla Federazione nazionale dei Maestri del Lavoro in rappresentanza di tutti gli 83 maestri veneti premiati nel 2024.

Stelle al Merito del Lavoro 2024, premiato il veronese Massimo Peloso

Nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, insieme al Capo di Stato, sono intervenuti il Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, Elio Giovati e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. Presenti il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana e il Vice Presidente del Senato della Repubblica, Gian Marco Centinaio.

Massimo Peloso della Aermec Spa, azienda leader mondiale nel settore della climatizzazione, dopo essere diventato Maestro del Lavoro lo scorso maggio insieme ad altri 12 cittadini veronesi, ha ricevuto la Stella al Merito del Lavoro 2024, consegnatagli proprio dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Massimo Peloso premiato dal Presidente Mattarella

Ecco il momento della premiazione.

 

Oltre a Massimo Peloso, un altro cittadino veneto che ha ricevuto la Stella al Merito del Lavoro è stato Romeo Boaretto, ex dipendente di Coldiretti Rovigo.

“Il lavoro non è solo un principio costituzionale, primo precetto della nostra Carta - ha commentato il Presidente di Regione Veneto, Luca Zaia - Per noi veneti è un valore fondante della nostra identità, e deve perciò sempre di più mettere al centro la persona e i suoi diritti come ben ha ricordato oggi il presidente Mattarella. Plaudo perciò ai due Maestri del lavoro veneti cui oggi al Quirinale è stata conferita la Stella al Merito, in rappresentanza degli 83 che la nostra terra ha visto premiati nel 2024 per la loro dedizione, perizia, laboriosità, condotta morale e anzianità professionale, valori comuni a tantissimi veneti.

I Maestri del lavoro coronano nel modo migliore una vita fatta di dedizione, passione, volontà di crescita, buona condotta morale, che diventa esempio per i giovani che si affacciano alle professioni o che sono alla ricerca della propria strada – ha concluso Zaia - Per noi istituzioni, questo riconoscimento e le parole del presidente Mattarella costituiscono un invito ad operare per rendere il lavoro sempre più sicuro, verso quello che il capo dello Stato ha definito ‘un nuovo umanesimo’ del mondo dell’occupazione”.

"Coronamento di una vita di lavoro fatta di professionalità e dedizione"

Prima della cerimonia di consegna del riconoscimento, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto un discorso ufficiale nel quale ha spiegato il valore della Stella al Merito del Lavoro, sottolineando l'importanza del lavoro nella nostra società, il cui fondamento si basa sulla centralità della persona umana e della sua dignità.

"Rivolgo un benvenuto e le congratulazioni a chi è stato insignito delle 'Stelle al Merito', che sono il coronamento di una vita di lavoro fatta di professionalità, di dedizione, intessuta di quell’etica che i Maestri del lavoro intendono continuare a esprimere per rafforzare il senso di comunità e per trasmettere il testimone ai giovani. Desidero esprimere i sentimenti più intensi di vicinanza e di solidarietà ai familiari dei lavoratori morti sul lavoro, a cui è stata conferita la Stella al Merito alla memoria.

La Stella rappresenta un riconoscimento, un segno importante. Costituisce inoltre un pegno che invita istituzioni e società a rendere il lavoro sicuro, contrastando morti e infortuni. Una piaga intollerabile. Ancor più nel tempo dei più grandi progressi tecnologici e dei più grandi avanzamenti della conoscenza, che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto. La vita delle persone vale immensamente più di ogni profitto, interesse o vantaggio produttivo.

È la persona, ogni persona, cuore e fine dell’ordinamento democratico che tiene uniti i propositi di piena libertà e di effettiva uguaglianza. La centralità del lavoro si basa sulla centralità della persona umana. Della dignità della persona il lavoro è indubbiamente caposaldo. Il lavoro è condizione di indipendenza, economica. Ma non soltanto di questo. È una leva per accrescere i diritti, individuali e collettivi. Così è stato nella storia della nostra Repubblica. Il lavoro è stato il motore principale dello sviluppo del Paese e della crescita umana, civile, sociale e culturale che ha consentito una diffusa emancipazione da condizioni di povertà e di subalternità. Con il lavoro, con l’apporto decisivo delle organizzazioni dei lavoratori, si è costruito il welfare italiano, elemento basilare dei diritti di cittadinanza".

Ecco qui di seguito il discorso integrale del Capo di Stato.

Una galleria fotografica della cerimonia:

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