Abusa di una 14enne alla fermata del bus, espulso un 40enne residente a Verona
Storie di violenze su minori verificatesi anche a Treviso e Catania
Lei, 14 anni, stava aspettando l'autobus a Bolzano, nel quartiere Casanova. A un certo punto si è avvicinato un uomo di 40 anni, pachistano ma residente a Verona, che con la scusa di chiedere informazioni ha iniziato a parlarle. Dopodiché ha abusato di lei. Una vicenda scioccante, terminata dopo giorni di polemiche con l'espulsione dello straniero.
Abusa di una 14enne alla fermata del bus
La violenza è avvenuta giovedì 24 ottobre 2024, in orario serale. La ragazzina era ferma alla fermata dell'autobus in via Andreina Emeri. Secondo le ricostruzioni, lo straniero si sarebbe avvicinato con la scusa di chiedere alcune indicazioni stradali. Poi, la conversazione ha cambiato decisamente registro, passando alle avances spinte.
Il 40enne, residente a Verona ma che in quel periodo era ospite di un connazionale e lavorava da poco in un ristorante a Bolzano, ha iniziato a toccare la ragazza nelle parti intime e lei ha tentato di fuggire.
Lui, però, non si è arreso: l'ha inseguita e trascinata dietro un cespuglio, dove si è consumata la violenza. Dopo alcuni minuti di terrore, la ragazzina è riuscita a colpirlo con una gomitata e a fuggire, dando l'allarme. L'aggressore è stato rintracciato poco dopo e arrestato.
Le parole di Salvini e l'espulsione
Sulla vicenda è intervenuto il vicepremier Matteo Salvini, con parole durissime:
"Vediamo se ci sarà anche in questo caso un giudice che ci obbligherà a tenere in Italia questa preziosa 'risorsa' straniera", ha scritto con riferimento anche al processo Open Arms, che lo vede al momento imputato.
E, in effetti, lunedì 28 ottobre 2024 il questore di Bolzano Paolo Sartori ha emesso un decreto di espulsione accompagnato anche dalla revoca del permesso di soggiorno.
"A suo carico c'è una denuncia a piede libero per un reato simile, ma era conosciuto come lavoratore – ha dichiarato il questore –. Non faceva parte del mondo della droga o dei furti".
Molestata da un ubriaco alla fermata
Una storia molto simile a quella accaduta poche ore più tardi a Montebelluna, in provincia di Treviso. Come riporta Prima Treviso, una 14enne era ferma alla fermata del bus quando è stata avvicinata da un 24enne bengalese che, ubriaco, ha iniziato a molestarla e toccarla.
Lei, però, è riuscita a dileguarsi e a chiamare il 112. Nel giro di pochi minuti i Carabinieri hanno fermato il giovane.
Il 24enne, che non annovera precedenti penali, è stato portato nel carcere di Treviso in attesa dell’udienza di convalida che si svolgerà nei prossimi giorni davanti al Giudice.
Violenza sulla figlia minorenne della compagna
Un'altra storia di violenza arriva invece dalla Sicilia, ma qui siamo in ambito familiare. Come riporta Vr Sicilia, a Catania un uomo di 40 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza aggravata su una minore di età inferiore ai quattordici anni e maltrattamenti nei confronti della stessa e di altri membri della famiglia.
L’inchiesta è scaturita da una segnalazione giunta alla Squadra Mobile da parte della responsabile di un istituto religioso di Catania, che si occupa di soggetti vulnerabili. L’operatrice della struttura, avendo appreso dei presunti abusi attraverso confidenze riferite da un’ospite della comunità, ha immediatamente avvisato le autorità.
Le testimonianze raccolte sono state corroborate dall’audizione protetta della vittima e da ulteriori interrogatori di altri testimoni, rivelando una presunta relazione tra la vittima e il convivente della madre, iniziata nel 2022 quando la minore aveva meno di 14 anni. Il racconto della vittima ha permesso di ricostruire un quadro di abusi e manipolazioni: l’indagato avrebbe alternato minacce e violenza fisica a lusinghe e regali, che poi le venivano ritirati in caso di rifiuto.
Le indagini hanno inoltre svelato un ambiente familiare caratterizzato da maltrattamenti generalizzati, con altri due minori costretti a vivere in un contesto di continue umiliazioni. Anche la compagna dell’indagato, madre della vittima, avrebbe subito prevaricazioni, come l’obbligo di dormire a terra e di assistere agli abusi senza poter reagire.
Ulteriori prove sono state raccolte attraverso messaggi audio in cui l’indagato avrebbe minacciato gravi ritorsioni fisiche. Localizzato nel comune di Biancavilla, il 40enne è stato fermato e sottoposto a perquisizione informatica, con il sequestro del suo telefono cellulare per ulteriori accertamenti.