Infiltrazioni mafiose negli appalti ferroviari: sequestrati tra Verona e Lodi beni da 2,5 milioni di euro
Arrestate 8 persone tra cui 6 agli arresti domiciliari, riconoscendo per alcune l'aggravante di avere sostenuto l'organizzazione mafiosa cosca Arena-Nicoscia
I Finanzieri di Lodi e Verona, insieme al G.I.C.O. di Catanzaro, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Milano richiesta dalla Procura della Repubblica nel settore antimafia: arrestate 8 persone tra cui 6 agli arresti domiciliari, riconoscendo per alcune l'aggravante di avere sostenuto l'organizzazione mafiosa cosca Arena-Nicoscia.
Operazione antimafia: sequestrati beni da 2,5 milioni di euro
Nel dettaglio, sono stati sequestrati beni per quasi 2,5 milioni di euro derivanti da frodi e reati di bancarotta.: le indagini hanno ricostruito operazioni commerciali di una famiglia calabrese attiva nelle province di Lodi e Verona, con imprese già colpite da provvedimenti antimafia.
In particolare, queste aziende emettevano fatture per operazioni inesistenti a società che lavorano negli appalti pubblici per la manutenzione di linee ferroviarie e metropolitane, infrangendo le normative sugli appalti e sfruttando lavoratori in modo irregolare.
I reati contestati
Investigando una di queste aziende, gli inquirenti hanno scoperto operazioni fraudolente che hanno portato al suo fallimento, nonché casi di evasione fiscale e riciclaggio tramite imprese intestate a prestanome per eludere le misure di prevenzione antimafia.
Tra le illeciti attività, anche l'appropriazione illegittima di quasi 1 milione di euro in fondi europei FESR, usati per coprire debiti fiscali e previdenziali.
Il plauso dell'assessora alla Sicurezza Zivelonghi
L’assessora alla Sicurezza e Legalità Stefania Zivelonghi ha espresso soddisfazione per l’importante operazione portata a termine dai Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi e Verona:
“Mi complimento con la Guardia di Finanza per l’operazione portata a termine oggi e che si aggiunge a quelle di pochi giorni fa che ha fatto emergere un’ingente frode fiscale a carico anche di imprenditori veronesi – dichiara l’assessora Zivelonghi-. Operazioni che, in particolare quella di oggi, ci confortano nelle ragioni sottostanti alle richieste che stiamo portando avanti nei confronti dei ministri Nordio e Piantedosi perché confermano la necessità di rafforzare gli strumenti a disposizione delle istituzioni per compiere indagini sulle attività criminali, fondamentali per giungere a risultati come quelli di oggi. E’ questa l’evidenza che abbiamo sottolineato ieri nell’incontro con la senatrice Floridia e la consigliera regionale Bigon”.