A Roncà

Gli è stato ritirato il porto d'armi, ma va a caccia con un fucile clandestino. Poi si giustifica: "L'ho trovato nei boschi"

Per un 59enne è scattato l'arresto per il reato di porto abusivo di armi e munizioni: dovrà stare ai domiciliari, con obbligo di presentazione quotidiano alla Polizia Giudiziaria

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Gli hanno ritirato il porto d'armi, ma va a caccia con un fucile clandestino

Un fucile monocanna calibro 36, con chiusura "bolt action" e privo di matricola. E' questo ciò che hanno rinvenuto i Carabinieri di San Giovanni Ilarione, in collaborazione con la Polizia Provinciale di Verona, a un 59enne di Roncà, beccato nei boschi durante una battuta di caccia. Nei suoi confronti è scattato l'arresto perché in passato gli è stato ritirato il porto d'armi e il fucile in suo possesso non è mai stato denunciato.

Gli hanno ritirato il porto d'armi, ma va a caccia con un fucile clandestino

A Roncà, un cacciatore di 59 anni è stato arrestato in occasione di un’operazione congiunta dei Carabinieri della Stazione di San Giovanni Ilarione e del personale della Polizia Provinciale di Verona.

Durante le prime ore del mattino di mercoledì 27 novembre 2024, in occasione di un controllo dell’attività venatoria effettuato dalla Polizia Provinciale in una area boschiva di Roncà, il 59enne, impegnato in una battuta di caccia, è stato trovato in possesso di un fucile monocanna, con chiusura “bolt action”, calibro 36, privo di matricola e sprovvisto di marca, nonché di una sorta di silenziatore artigianale da posizionare all’estremità della canna, utile a ridurre sensibilmente il picco della rumorosità dei colpi esplosi.

 

Richiesto l’intervento sul posto dei Carabinieri della locale Stazione, è stato verificato come il fucile non fosse mai stato denunciato e soprattutto che al 59enne fosse già stato ritirato il porto d’arma per uso caccia e fosse già stato avviato nell’aprile del 2023 un procedimento amministrativo della Prefettura di Verona, rivolto alla emissione del divieto di detenzione di armi e munizioni a seguito del ritiro cautelativo di tutte le armi allora regolarmente detenute operato dalla stessa Stazione a seguito di altre violazioni accertate.

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Il fucile monocanna, peraltro sprovvisto di matricola e marca e quindi “clandestino” è stato sottoposto a sequestro, come le oltre 2.500 cartucce di vario calibro detenute illegalmente e rinvenute nell’abitazione del cacciatore, dove è stato trovato anche un secondo silenziatore artigianale.

"L'ho trovato nel bosco"

Il 59enne, che ha tentato di giustificarsi con i Militari, riferendo di aver rinvenuto quel fucile abbandonato nel bosco, è stato arrestato per il reato di porto abusivo di armi e munizioni, e, come da direttive della Procura della Repubblica scaligera, accompagnato presso la propria abitazione agli arresti domiciliari. Comparso questa mattina davanti al Giudice del Tribunale scaligero che ha convalidato l’arresto, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiano alla Polizia Giudiziaria.

Si rappresenta, infine, che la misura è stata adottata d’iniziativa da parte del Comando procedente e che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta alle indagini in relazione alle attività in questione sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.

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