Albero di Natale fucsia, don Ambrogio difende la sua ironia: "Non sono omofobo, i soldi pubblici si potevano usare meglio"
Il parroco, che vanta oltre 370mila follower, aveva commentato la scelta del colore dell'albero con i termini: "Troppa frociaggine in Comune". La sua intervista a Radio Cusano Campus
Dopo la polemica sull'albero di Natale fucsia apposto fuori una chiesa di Verona, don Ambrogio Mazzai ha voluto spiegare la sua posizione: in merito al sondaggio da lui lanciato sui social per commentare la scelta del colore dell'albero natalizio, il parroco critica il fondo pubblico utilizzato e lo stile da lui non proprio gradito. Nel suo sondaggio, tra le opzioni da scegliere, don Mazzai ha scritto anche "Troppa frociaggine del Comune", citando un termine usato a maggio scorso anche da Papa Francesco durante la Conferenza episcopale italiana. Sulle parole pubblicate dal prete è scoppiata una polemica.
Polemica sull'albero di Natale, don Ambrogio Mazzai si difende
“Ci vuole veramente qualche difficoltà per attribuirmi un pensiero omofobico".
Questo è quanto dichiarato da don Ambrogio Mazzai, prete della diocesi di Verona, intervenendo nella mattinata di giovedì 5 dicembre 2024 a Calibro 8, programma condotto da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV.
Per l'intervista integrale, questo è il LINK.
Al centro della discussione, la polemica sull’albero di Natale fucsia installato dall’amministrazione comunale di Verona e il sondaggio lanciato sui social dal sacerdote, che ha scatenato accese reazioni anche politiche.
Don Ambrogio ha difeso la sua posizione, spiegando di come si trattasse un sondaggio popolare, suggerito da altre persone. Ad essere contestata, l'incoerenza dello stile dell'albero con il contesto in cui è stato esposto e, ad aggravare la cosa, il fondo pubblico utilizzato.
"Potevano evitare di spendere soldi dei cittadini per imbruttire la città"
Sulla richiesta di ritirare il termine “frociaggine,” usato nel sondaggio, il sacerdote ha precisato che nelle sue parole non ci trova nulla di offensivo. Al contrario, ritiene l'espressione utilizzata come una citazione ironica.
Don Ambrogio ha, infatti, sintetizzato il suo pensiero con una battuta:
“Direi al sindaco di Verona che si poteva evitare di spendere i soldi dei cittadini per imbruttire la città. Viviamo già in un mondo pieno di brutture: aggiungerne altre non rende un buon servizio all’umanità.”
Il parroco sull'educazione all'affettività nelle scuole
Durante l'intervista radiofonica, al parroco è stato anche chiesto il suo pensiero sull'iniziativa del Ministro Valditara in merito all’educazione all’affettività nelle scuole. La sua visione è apparsa subito molto chiara e diretta:
“Educare a un’affettività sana, pulita, che sia umanizzante, è certamente positivo. Ma questo non deve diventare il pretesto per veicolare ideologie o concetti superati come il patriarcato, che offendono l’intelligenza delle persone. Bisogna insegnare a ragazzi e ragazze a relazionarsi in modo rispettoso con gli altri, valorizzando la propria identità e capacità.”
Il sacerdote ha poi sottolineato anche l’importanza del ruolo genitoriale nell’educazione affettiva:
“Il figlio impara l’affettività osservando i genitori. Se i genitori non riescono a vivere nella fedeltà o nel rispetto reciproco, come potranno insegnarlo ai figli? La famiglia deve essere il primo luogo di formazione affettiva, ed è prioritario lavorare su di essa.”