Paziente lancia scatolette di tonno e si abbassa i pantaloni al Pronto Soccorso dell'ospedale di Borgo Trento
Un altro episodio di violenza contro il personale sanitario: l’autore è stato poi arrestato dalla Polizia. La denuncia del sindacato: "Nulla è stato fatto per migliorare la sicurezza"
Un altro episodio di violenza è avvenuto al Pronto Soccorso del Borgo Trento di Verona: l’autore ha scagliato scatolette di tonno contro il personale sanitario. Poco dopo, è stato arrestato dalla Polizia. La denuncia del sindacato:
"Nulla è stato fatto per migliorare la sicurezza".
Paziente lancia scatolette di tonno e si cala i pantaloni in ospedale
Ancora aggressioni in ospedale contro medici e infermieri. L'ultimo episodio venerdì sera, 6 dicembre 2024. Un cittadino marocchino di 34 anni, dopo le dimissioni dal Pronto Soccorso dell'ospedale di Verona Borgo Trento, ha aggredito l’addetto alla sicurezza e si è scagliato contro gli agenti intervenuti per calmarlo.
L'episodio è stato denunciato dalla Polizia, intervenuta dopo la richiesta d'aiuto del personale del nosocomio. Il paziente, visibilmente agitato, ha aggredito i medici e gli infermieri, disturbando anche i malati presenti. Allontanato una prima volta, il 34enne si è successivamente ripresentato nella sala d'attesa, abbassandosi i pantaloni facendo gesti osceni.
Il giovane ha anche lanciato tre scatolette di tonno che teneva nella tasca contro l’addetto alla sicurezza, colpendolo alla scapola destra. Ha poi preso a calci, danneggiandola, la porta scorrevole di accesso all’area delle ambulanze, dove - secondo quanto dichiarato dalla polizia - ha scagliato contro l'addetto una tastiera in uso alle operatrici sanitarie, di cui si era impossessato, spaccandola irreparabilmente.
La denuncia del sindacato
“Soprattutto nei fine settimana - sostiene Stefano Gottardi segretario UIL sanità enti locali terzo settore Verona - quando i sanitari sono in difficoltà perché arrivano queste persone come è successo, servirebbe qualcuno che potesse intervenire e dargli sicurezza. Altrimenti ci troveremo sempre peggio in una situazione dove c'è un abbandono di questa professione.
I pronto soccorso si dimostrano l'anello debole perché non abbiamo sanità sul territorio e quindi tutti i cittadini quando ne hanno bisogno si rivolgono ai pronti soccorsi e non c'è nessun’altra possibilità. Per questo si intasano e poi ci troviamo anche nei corridoi che restano molte persone per ore, addirittura 40 ore ci viene detto, e sono anche persone anziane e fragili. Questo non è possibile.”
Il grido di allarme, lo lancia anche Giovanni Zanini, della CISL FP Verona:
"Basta aggressioni nei Pronto Soccorso, negli ospedali e tra le corsie. Siamo veramente indignati per quanto successo venerdì nel pronto soccorso dell'Azienda Ospedaliera Universitaria integrata di Verona. Una persona, si presume, in stato di alterazione, ha aggredito il personale in servizio, entrando negli ambulatori e danneggiando presidi e strutture della stessa Azienda.
Minuti di panico, ma che per il personale si trasformano in un trauma psicologico non facilmente processabile. Come possiamo pretendere che i professionisti della salute prendano in carico le persone in difficoltà, quando gli stessi operatori sono dimenticati da chi governa i processi della sicurezza. Dov’è lo Stato? Quale è l'opinione degli utenti e del personale dopo aver visto queste terribili immagini?La Cisl Fp di Verona, nelle lettere pubbliche, attraverso carta stampata e televisione, da anni e a più riprese ha chiesto il ripristino del Posto di Polizia di Stato all’interno del pronto soccorso con la presenza di agenti in divisa quale deterrente alle aggressioni. Si sarebbe potuto evitare il peggio intervenendo preventivamente con l’isolamento della persona alterata. Al Sindaco di Verona, responsabile della sanità, al Prefetto, al Questore oltre che alla dirigenza dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, un appello ad un intervento immediato e concreto per fare in modo che episodi del genere non accadano più.
COSA DOBBIAMO ANCORA VEDERE PER POTER INTERVENIRE? DOBBIAMO SEMPRE ASPETTARE IL PEGGIO?
Disponiamo di agenti, ai quali va la nostra profonda solidarietà per il prezioso servizio che svolgono, che sono magari dirottati allo Stadio per sedare le risse calcistiche e poi non abbiamo agenti per proteggere chi ci cura nei Pronto Soccorso!E’ ora di dire basta e di pretendere un’azione chiara:
● si proceda subito ad una indagine per chiarire le responsabilità
● si ripristini immediatamente un posto di Polizia all’interno del Pronto Soccorso con agenti in divisa quale deterrente le aggressioni
● le Istituzioni preposte comunichino a lavoratori e cittadini come si intenda procedere, in modo che utenti e personale sanitario possano misurare, verificare e valutare l’intervento posto in essere.
La Cisl Fp di Verona sarà attenta a quanto le Istituzioni daranno seguito dopo questo ennesimo episodio di violenza."
Gli ultimi episodi di violenza
Quello di venerdì non è purtroppo l'unico caso di violenza registrato nell'ultimo anno ai danni di operatori sanitari, medici ed infermieri in Veneto.
Neanche un mese fa, l' aggressione avvenuta nell'ospedale padovano di Cittadella. dove un 34enne aveva anche accoltellato un carabiniere, e il grave episodio avvenuto ai danni del personale sanitario al pronto soccorso di Vicenza, quando un soggetto aveva staccato dal muro un estintore scagliandolo contro i dottori lì presenti.
Ancora a Verona lo scorso 11 novembre, sempre il pronto soccorso del Borgo Trento è stato teatro di un agguato ai danni di giovani infermieri: protagonisti, due stranieri che avevano messo mani al collo e picchiato con calci e pugni i dipendenti. Una "rivolta" provocata del rallentamento dei tempi di attesa dovuto ai continui tilt del sistema informatico.