Aggredisce medico e infermieri al Pronto Soccorso, poi distrugge una vetrata: arrestato 33enne, danni per 20mila euro
Dura condanna da parte del Presidente della Regione Luca Zaia: "Chi aggredisce un medico, un infermiere, un operatore ospedaliero commette un delitto dei più ripugnanti"
Nella notte tra sabato 1 e domenica 2 febbraio 2025, al Pronto Soccorso dell'ospedale Borgo Trento di Verona, un 33enne di origine serba ha seminato il caos aggredendo un medico e tre infermieri (immagine di copertina da Facebook).
Si risveglia al Pronto Soccorso e aggredisce un medico e tre infermieri
Trovato privo di sensi e trasportato in ospedale, al risveglio ha dato in escandescenze, distruggendo apparecchiature mediche, computer e infrangendo una vetrata.
Durante il caos, ha anche aggredito fisicamente un medico, due infermieri e un operatore socio-sanitario.
Arrestato
L'intervento della Polizia è stato richiesto intorno alla mezzanotte, a seguito di una segnalazione alla centrale operativa. All'arrivo delle Volanti, gli agenti hanno trovato il locale devastato e gli operatori sanitari aggrediti. I danni causati dall'uomo ammontano a circa 20.000 euro.
Il trentatreenne, già noto alle forze dell'ordine per precedenti reati contro il patrimonio e la persona, è stato portato negli uffici della Questura in attesa del rito direttissimo. Questa mattina il giudice, convalidato l'arresto, ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere.
Solidarietà e condanna
Questo episodio si inserisce in una lunga serie di aggressioni al personale sanitario veneto. L'ultimo episodio si è verificato solo pochi giorni prima, il 28 gennaio 2025, all’Ospedale Sant’Antonio di Padova, quando un 55enne, in evidente stato di agitazione, ha aggredito senza motivo un’infermiera, colpendola con calci e spintoni e minacciandola verbalmente.
Queste aggressioni, sempre più frequenti, sono state duramente condannate dal presidente della regione Luca Zaia, che ha espresso la propria solidarietà al personale aggredito a Verona:
“La mia piena solidarietà va al medico e ai tre infermieri dell’ospedale Borgo Trento di Verona, vittime di un’aggressione avvenuta la scorsa notte. Un paziente ha dato in escandescenze, aggredendo il personale sanitario e danneggiando la struttura. Un comportamento che non solo è un affronto alla professione sanitaria, ma rappresenta un atto di inciviltà inaccettabile.
Assistiamo ormai ad un bollettino pressoché quotidiano di aggressioni negli ospedali: serve il massimo rigore verso persone che si scagliano contro chi è impegnato ad aiutare loro ed altri cittadini. Bene le nuove normative, che auspico siano applicate con rigore, se necessario estendendo le stesse a nuove norme ancor più repressive. Nel contempo, dobbiamo tutti impegnarci in un’operazione culturale e divulgativa: chi aggredisce un medico, un infermiere, un operatore ospedaliero commette un delitto dei più ripugnanti. Va insegnato ai bambini, ribadito agli adulti, ricordato anche ai cittadini stranieri che vivono nelle nostre comunità. I camici bianchi non possono sentirsi soli”.
Anche l'Assessore alla sanità, servizi sociali, programmazione socio-sanitaria del Veneto, Manuela Lanzarin, ha condannato duramente l'accaduto:
"Ancora una aggressione nei confronti del personale sanitario. Sono atti di inciviltà inaccettabili, che le nuove norme pesantemente condannano e sui quali non si può abbassare l'attenzione, è indispensabile continuare a promuovere la cultura del rispetto.
Ringrazio chi è intervenuto e porgo la mia solidarietà a chi è rimasto coinvolto in questo deplorevole fatto mentre svolgeva il suo lavoro per assistere chi si trova in difficoltà".
Anche la consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, ha espresso una dura presa di posizione.
"Con l'episodio di queste ore, assistiamo all'ennesimo grave caso di violenza contro il personale sanitario. È un'escalation continua, senza soluzioni concrete per fermarla. E poi ci si domanda perché sia sempre più difficile trovare personale disposto a lavorare nel sistema pubblico La risposta è chiara: manca la volontà o la capacità di garantire misure di sicurezza adeguate", ha dichiarato Bigon.
La consigliera ha poi ricordato che gli episodi di aggressione ai sanitari sono in crescita: "Nel 2024, le aggressioni al personale sanitario sono aumentate del 17% rispetto all'anno precedente in Veneto. E, secondo i dati di Amsi, UMEM e Uniti per Unire, quasi un infortunio su dieci è causato da violenze, con le donne che rappresentano il 70% delle vittime.Solo lo scorso anno si sono registrati oltre 1.500 casi. Nonostante ciò, la Regione non ha adottato alcun provvedimento".
Bigon ha ribadito l'urgenza di interventi strutturali: "Occorre investire in prevenzione, garantendo una presenza significativa delle forze dell'ordine all'interno delle strutture sanitarie. Chiedo alla Regione maggiore attenzione, mettendo a disposizione risorse adeguate e valutando l'impiego di servizi di vigilanza privata, per dissuadere le violenze e assicurare interventi rapidi quando necessario".
La consigliera conclude sottolineando che la sicurezza del personale sanitario deve diventare una priorità per le istituzioni, a tutela sia di chi lavora in prima linea sia dei pazienti stessi.
La visita dell'assessore Lanzarin dopo le aggressioni
L’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, dopo la cerimonia d’intitolazione al Professor Gianni Mastella dell’Uoc di Fibrosi cistica, ha visitato oggi, all’Ospedale Borgo Trento di Verona, il Pronto Soccorso, al centro di un grave episodio di violenza da parte di un paziente che ha danneggiato alcune attrezzature mediche, dei computer, rotto una vetrata e aggredito un medico e tre infermieri.
“Oggi – detto Lanzarin – ho voluto portare la mia vicinanza a tutto il personale del Pronto Soccorso, di fronte all’ennesimo fatto grave che ha messo a dura prova i lavoratori in camice. Questi fatti che si perpetuano nei nostri Pronto Soccorso vanno condannati e perseguiti con la massima severità, mettendo in campo anche azioni a tutela del personale in ottica di sistema. Penso all’applicazione dell’innovazione con l’introduzione di dispositivi come braccialetti elettronici, body cam e formazione continua del personale, ma anche al dialogo continuo con le Forze dell’Ordine e le Prefetture”.
“Bene anche l’inasprimento delle pene – ha proseguito Lanzarin – e serve comunque un approccio multidisciplinare, perché sappiamo che abbiamo a volte a che fare con soggetti ai margini della società, in povertà estrema, che fanno uso di stupefacenti, che hanno problemi psichici. E’ chiaro – ha concluso – che dobbiamo unire le forze e avere un approccio multidisciplinare con tutti gli altri presìdi territoriali. Oggi voglio ancora una volta esprimere tutta la nostra gratitudine, il ringraziamento e la vicinanza a tutti gli operatori, di Borgo Trento e di tutti i Pronto Soccorso del Veneto”.